La sfilata più cara di Armani: 100 milioni per uno scudetto

Tanto ha speso in otto anni il proprietario stilista Ma Milano non riesce a tornare ai fasti del passato

La sfilata più cara di Armani: 100 milioni per uno scudetto

Nel giubileo per gli 80 anni di Dan Peterson che ci ha fatto l'onore di inserirci fra gli squalificati, come faceva quando era davvero un grande allenatore, veleno senza senso oggi, mentre tutti celebravano il nano Ghiacciato si è parlato tanto dell'Emporio Armani che per finire bene una stagione nata male, fuori dall'Europa che conta, sta cercando di convincere Andrea Bargnani a lasciare la Nba delle tristezze, anche a Brooklin gioca poco e male, per chiudere la carriera proprio a Milano. Lui, il giocatore, pensa di parlarne a giugno quando scadrà il suo contratto con i Nets, a Milano lo vorrebbero subito per vincere tutto quello che resta: coppa Italia, la seconda coppa europea, scudetto, ovviamente.Per averlo l'Emporio sarebbe pronto a pareggiare il milione 362.697 dollari che prende in America, alzando il budget degli stipendi che al momento è, dopo l'ingaggio di Sanders, una storia già vista quella di prendere chi ti ha tolto lo scudetto come avveniva con Siena, sopra gli 11 milioni di euro. Diciamo che escluse le tasse americane sarebbe un ingaggio vicino ai migliori di questo Emporio, cominciando da Gentile. Quindi si potrebbe anche fare.Certo ci vuole tutta la pazienza di Giorgio Armani per aiutare ancora una volta la squadra che ha preso nel 2009, dopo averla sostenuta, ricorderete la marcia alla Scala, l'intervento di Galliani su Moratti e re Giorgio per aiutare il traballante Corbelli con una sponsorizzazione di 4 milioni. Da allora ci ha messo tanto, parole sue, diciamo più di cento milioni di euro per vincere soltanto uno scudetto nel 2014, il 26°, che però arrivava dopo 18 anni senza successi della società più scudettata del nostro basket.Tante rivoluzioni, cambi in panchina, 5 allenatori, una sola presenza fra le 8 migliori d'Europa, un solo trofeo vinto, molti giocatori, anche troppi. Certo l'acquisto di Bargnani, ma si sta cercando comunque un centro più affidabile di Barac e un regista che possa dare più garanzie di quelli che ci sono oggi, garantirebbe certezze in un campionato dove le rivali, cominciando da Reggio Emilia, Sassari che ha preso Mitchell, il capocannoniere dell'anno scorso a Trento, per finire alla Cantù del russo Gerasimenko che ha rifatto una squadra nata per salvarsi, si sono davvero rinforzate.Anche questa stagione era cominciata rivoluzionando tutto, dopo le delusioni dell'anno scorso, costruendo la squadra intorno al capitano Alessandro Gentile, l'unico sopravvissuto dell'ultima purga, insieme al gregario Cerella. Anche così è in testa alla classifica, insieme con Reggio Emilia, dopo aver masticato amaro in eurolega, fuori al primo turno, ma è meglio avere certezze. Quelle che non abbiamo mai parlando di ingaggi e bilanci nel basket italiano: se gli stipendi reali fossero conosciuti non correremmo il rischio di trovarci come succede ora con la non remota ipotesi di togliere 6 scudetti a Siena per i pagamenti in nero. Servirebbe chiarezza, se ci fate caso nei tabellini del basket, supervenduto alle tv per pochi euro, segnalano il pubblico, mai gli incassi. Certo Bargnani sarebbe un grande colpo, ma è lecito chiedersi perché Milano continui a cambiare tanto, via Melli e Hackett che stanno facendo bene al Bamberg e all'Olympiakos Atene, senza però portare a casa niente, oltre alle delusioni.

Cento milioni di euro per un solo scudetto sembrano davvero tanti, ma se il finale di stagione sarà quello sognato allora, mettendo in bacheca almeno due dei trofei ai quali compete, ci si potrebbe accontentare, pensando al domani, magari proprio mettendo Bargnani al centro del sistema, nella speranza che Alessandro Gentile non si faccia incantare dalle sirene NBA visto che è già stato scelto da Houston.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica