Tokyo 2020

Lo show di Tita e Banti. Italia, il primo oro misto arriva nella Formula vela

Insieme da dopo Rio: Ruggero è stato a bordo di Luna Rossa, Caterina è esperta di islam

Lo show di Tita e Banti. Italia, il primo oro misto arriva nella Formula vela

Splendidi. Ruggero Tita e Caterina Banti hanno dominato la flotta del Nacra 17 foiling (in pratica la F1 della vela) nelle regate di Enoshima. L'oro al collo di un azzurro non si vedeva dal 2000, quello di Alessandra Sensini con la tavola Mistral. Nel 2008 a Pechino erano arrivati un argento sempre con Alessandra e un bronzo in Laser con Diego Romero.

Sono anche il primo equipaggio misto italiano a vincere una medaglia olimpica, un passo nella storia. Ruggi e Cate sono insieme da dopo Rio, dove Tita ha partecipato con il veloce 49er, altra barca spettacolare. E hanno conteso fino alla fine il posto in squadra a un altro equipaggio molto forte, quello di Vittorio Bissaro e Maelle Frascari. Scegliere chi portare per i tecnici federali non è stato facile. Tra i tecnici da segnalare Gabriele Ganga Bruni, per essere chiari il fratello di Checco che ci ha fatto sognare da Auckland e che ha allenato il Nacra 17 forte di una ampia esperienza nella vela in tutte le classi anche non olimpiche e questo apporto potrebbe essere la chiave del successo.

Tita è nato nel 1992 a Rovereto, quel posto così vicino al Lago di Garda per cui è impossibile scappare alla passione della vela, è laureato ingegnere informatico, che lo aiuta nella ricerca del dettaglio e lo ha aiutato nel simulatore che ha provato con Luna Rossa su cui è stato a bordo a Cagliari e su cui, è prevedibile, tornerà molto presto ma dice: «Non voglio perdere la possibilità di tornare alle Olimpiadi a Parigi. Adesso non vedo l'ora di rivedere quello che è successo, purtroppo queste Olimpiadi ristrette con il Covid sembravano un poco una regata zonale. Le voglio rivivere con calma, vedere cosa abbiamo fatto. Salire sul podio è stata la parte facile, il difficile è arrivarci». In barca ha cominciato con i pantaloni corti: a tredici anni era già campione italiano Optimist e subito dopo si è dedicato alle classi veloci: il 29er, il 49er. In coppia con la Banti nel Nacra 17 un ruolino di marcia impressionante: subito terzi nel campionato italiano, nel 2018 e 2019 campioni europei e un argento e un bronzo ai mondiali.

Caterina Banti è una ragazza con qualche anno in più: nata nel 1987 a Roma nel quartiere Flaminio, si sono piaciuti subito (sportivamente) e la loro unione nasce dalla dissoluzione di due equipaggi precedenti. Cate laureata in studi islamici, ha fatto danza classica, ha navigato sul lago di Bracciano, dice: «Certo che c'è ancora Parigi davanti a noi che scherziamo, ci vogliamo arrivare? Gabriele Bruni è stato davvero una guida per noi, ha fatto squadra e ci ha messo nelle migliori condizioni, ha scelto campi di allenamento con un vento davvero simile a quello di Tokyo».

Ruggero e Caterina con il loro Nacra 17 hanno regatato dimostrando una solidità totale, in testa alla classifica per tutte le regate dei giochi, con 4 primi di giornata e scendendo raramente sotto il terzo posto. Hanno espresso un boat handling, ovvero una conduzione della barca superiore in ogni condizione, esprimendosi anche nel difficile doppio trapezio con ventone che è di pochi campioni. Di sicuro Ruggi e Cate hanno la stoffa, la preparazione, la velocità che altri non avevano, ma Ganga ha saputo estrarre il meglio e lavorare con loro perché tutto il loro potenziale fosse in acqua al momento giusto. Non si sono fatti indurre in tentazione, per esempio, nella Medal Race dove hanno chiuso sesti, una posizione dietro gli amici inglesi John Gimson e Anna Burnett che partivano con quattro punti di svantaggio e che giocavano, loro si, il tutto per tutto.

La vittoria della Medal Nacra 17 è andata al magico Santiago Lange, oro di Rio che a settembre compie sessant'anni, con Cecilia Carranza Caroli: un bel modo di chiudere la carriera con gioia.

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