Si ferma a Napoli il volo della Viola

Sarri sempre più ammazzagrandi «Scudetto? Siamo solo all'ottavo km Il segreto è la disponibilità dei big verso un allenatore di provincia»

Si ferma a Napoli il volo della Viola

C' era grande curiosità per il duello intrigante di inizio stagione nell'arena di Fuorigrotta. Napoli e Fiorentina, le due squadre con più qualità del campionato, non hanno deluso le aspettative, regalando una delle più belle partite della stagione. Alla fine ha vinto la macchina da guerra di Sarri, implacabile nelle sfide contro le big: Lazio, Juventus, Milan e i viola sono le vittime illustri degli azzurri nelle prime otto partite del campionato. E ora che la vetta si riavvicina, logico mettere i partenopei nella rosa delle favorite per lo scudetto. Con buona pace di Sarri che dopo aver parlato di bestemmia alla vigilia, butta ancora acqua sul fuoco degli entusiasmi. «È come se un maratoneta pensasse di aver vinto la gara dopo otto chilometri su 38, sarebbe un folle... E poi guardando la classifica, mi pare che siamo solo quarti», così il condottiero degli azzurri.

Nei 97 minuti intensi, duri e a tratti spettacolari, prevale un Napoli bravo a contenere il possesso palla della Fiorentina, che sembrava aver messo nel sacco Sarri nel primo tempo con una buona organizzazione. Ma i partenopei giocano sulle ali dell'entusiasmo e del coraggio, dimostrano di essere una squadra più forte con 30 minuti da grande squadra in cui sovrastano gli avversari soprattutto a centrocampo e hanno anche due armi fondamentali: l'Insigne acciaccato (solo un'ora in campo) che trova dopo 42 secondi della ripresa il gol che rompe l'equilibrio e l'Higuain che continua a far gol con una media strepitosa. Dodici gol in due dei 18 realizzati dal Napoli (e primato nella classifica cannonieri insieme al sampdoriano Eder), con Lorenzinho bomber sotto i riflettori finalmente in gol di giorno e il Pipita che si rivela ancora decisivo. «Manca ancora tantissimo alla fine del torneo, la strada si costruisce piano piano», così l'argentino di fronte all'euforia dei napoletani che iniziano a sognare in grande. Di sicuro la restaurazione portata da Sarri sta dando i suoi frutti: tre vittorie di fila e settimo risultato utile consecutivo dopo lo stop nell'esordio con il Sassuolo. «Il gruppo aveva perso un po' di fiducia dopo le vicende della passata stagione, ma non credevo che una squadra di alto livello potesse essere così disponibile verso un allenatore che arriva dalla provincia. E Higuain è più forte di quanto mi aspettassi», la sottolineatura del tecnico del Napoli.

La Fiorentina si ferma dopo la bella striscia vincente che l'aveva portata in vetta al torneo. Tenace e mai doma anche al San Paolo, paga gli errori di Tomovic (mal posizionato sull'assist di Hamsik - in crescita nel ruolo di interno - per Insigne) e Ilicic (pallone perso sul 2-1 di Higuain) pur avendo rimesso in sesto la gara con il gran gol - quinto in campionato - di Kalinic, giocatore interessante e prezioso che ha portato la Croazia all'Europeo con i suoi assist e le sue reti. «Sono orgoglioso di quello che ha fatto la squadra al San Paolo, non dimentichiamo le due parate di Reina che non ci hanno concesso di segnare - evidenzia Paulo Sousa -.

Credo che la cultura della vittoria debba essere conseguita tutti i giorni, anche se ci sono momenti in cui siamo giù perché abbiamo perso come successo a Napoli». Viola battuti, ma non certo ridimensionati; azzurri che irrompono nei piani alti, come merita l'organico. Di sicuro entrambe regaleranno ancora un bel calcio.

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