Dopo due mesi di pausa, domani tornano le notti europee con le sfide da dentro o fuori. E per la Champions con la novità tecnologica del Var, già introdotto da due anni in serie A e utilizzato nell'ultimo Mondiale di Russia, ma finalmente «sdoganato» dall'Uefa. La Coppa «dalle grandi orecchie» è sempre più una gallina d'oro, un vero e proprio business che può spostare - con un passaggio del turno - anche 50 milioni nella voce ricavi del bilancio di un club. Ecco che l'ingresso della tecnologia in campo era diventato inevitabile alla luce dei clamorosi errori nelle ultime stagioni.
Saranno l'Olimpico di Roma e l'Old Trafford a Manchester a varare la video assistenza arbitrale nella competizione europea più importante. Roberto Rosetti, capo dei fischietti Uefa, ha confermato i princìpi fondamentali: ricorso solo in caso di errore chiaro ed evidente; nelle situazioni oggettive (fuorigioco, fallo dentro o fuori area) bastano i due arbitri Var; per gli episodi da interpretare è meglio che il direttore di gara vada al video cercando però di ricorrere alla tecnologia il meno possibile e solo quando necessario.
C'è l'egemonia del Real Madrid - ripresosi con la cura Solari - da interrompere, ma quasi tutte le big arrivano alle sfide degli ottavi un po' in sofferenza nelle competizioni domestiche. Qualche infortunio di troppo (l'ultimo in ordine di tempo quello di Cavani nel Psg) e in generale cali di forma forse legati a pesanti richiami nella preparazione, mirati a far giungere le squadre al meglio nella fase più calda della stagione. La Champions sarà dunque il «termometro» dei vari club, con tre sfide che potrebbero valere una finale: Manchester United-Psg (domani), Liverpool-Bayern Monaco (il 19) e Atletico Madrid-Juventus (il 20).
I bianconeri iniziano dunque fra nove giorni l'assalto a quel trofeo che non alzano dal 1996 e che è l'obiettivo primario della stagione. Cristiano Ronaldo, uno dei pochissimi a non essere risparmiato nel turnover applicato da Allegri in quest'inizio del 2019, è l'arma in più per provare l'impresa. Gli infortuni di Bonucci e Chiellini (ma il tecnico assicura che presto si rivedrà la Bbc) e il momento no di Dybala hanno complicato l'avvicinamento della truppa di Allegri alle notti europee. E l'Atletico Madrid è un brutto cliente, anche se nella Liga viene da due ko di fila. Prima però andrà in campo la Roma: il Porto evoca ricordi nefasti (un'eliminazione ai playoff due anni fa con Spalletti in panchina), la stagione è stata vissuta in altalena nei risultati con Di Francesco sempre sulla graticola ma «blindato» dal ds Monchi. Quella semifinale dei giallorossi di aprile 2018 è un lontanissimo ricordo, anche se la qualificazione nel girone è arrivata senza particolari affanni.
Giovedì, poi, spazio all'Europa di riserva dove hanno trovato rifugio Inter
e Napoli, raggiungendo la Lazio. Soprattutto la squadra di Ancelotti potrebbe provare a giocarsi la Coppa, Arsenal e Chelsea sono gli ostacoli principali di una corsa che prevede ben nove tappe per arrivare al traguardo.
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