Si teme il boomerang dei campioni in giro

Dal Portogallo e la Svizzera all'Ucraina senza portieri. Casi preoccupanti

Si teme il boomerang dei campioni in giro

L'effetto boomerang è dietro l'angolo. Tanti, tantissimi giocatori sparsi in giro per il mondo con le rispettive nazionali, nel bel mezzo della seconda ondata e alla faccia delle bolle di squadra. L'ecosistema della Serie A rischia di essere scosso al rientro nei rispettivi club, fissato in massa da giovedì prossimo. La Juve ha già drizzato le antenne, ieri il Portogallo di CR7 ha annunciato la positività del portiere Lopes costretto a lasciare il ritiro. Tra i lusitani è il secondo caso dopo José Fonte.

Ore di attesa, liste che cambiano all'ultimo momento e confusione dominante, come dimostra il caso dello svizzero Xherdan Shaqiri, inizialmente positivo al virus e poi negativo, tanto che in vista della sfida di stasera contro la Spagna l'Uefa ha dato il suo ok al reintegro, ma manca ancora il via libera dalle autorità iberiche. Con gli elvetici (alle prese anche con la positività di Manuel Akanji) c'è l'atalantino Remo Freuler, il club bergamasco tiene le dita incrociate perchè oltre ad aver mandato dall'altra parte del mondo i sudamericani Gomez, Mojica, Muriel e Zapata, ha anche Malinovskiy impegnato stasera con l'Ucraina, una selezione da bollino rosso, falcidiata dal coronavirus. Addirittura il ct Shevchenko è rimasto con un solo portiere ed è stato indotto a convocare Oleksandr Shovkovsky, preparatore dei portieri, 45 anni, ritirato da quattro. Ancora peggio è andata alle formazioni Under 19 di Inghilterra e Scozia, dove la positività del selezionatore scozzese è spuntata a gara in corso e l'arbitro ha interrotto il match. Come dimostra anche la fuga anticipata dall'isolamento fiduciario di sette juventini, la bolla dei club al rientro dei nazionali si ritroverà con un buco enorme. Tornano così in mente le minacce di De Laurentiis di un mese fa, quando puntò il dito dritto contro la Uefa («saranno guai storici se i nazionali dovessero tornare positivi»), anche se l'ultima mossa confusionaria è arrivata dalla Fifa, che per la prima volta ha permesso ai club di opporsi alle convocazioni fino alla fine del 2020.

Peccato che le condizioni del protocollo fossero così stringenti da riguardare solo i viaggi verso destinazioni che implicano un periodo obbligatorio di quarantena al ritorno o altre limitazioni al viaggio. Nessun caso concreto, liberi tutti in giro per il mondo per quasi due settimane. Un rischio gigantesco, occhio alle conseguenze.

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