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Il Sic non poteva salvarsi, ma Antonelli sì

Gli sport motoristici sono pericolosi, ma non devono essere stupidi. Ovvero, gestiti e organizzati in modo stupido

Motor racing is dangerous. Gli sport motoristici sono pericolosi sta infatti scritto su ogni documento o pass rilasciato a chi lavora nei molti mondi che corrono a trecento all'ora. Siano essi a due o a quattro ruote. Sono pericolosi perché l'errore è sempre dietro l'angolo e può essere fatale. Perché l'imprevisto si accalca anch'esso dietro lo stesso angolo e può combinare cose assurde. Sono pericolosi perché persino il fottuto destino affolla quell'angolo e quando ci si mette è pronto a tradire questi nostri eroi moderni che corrono e sgasano e impennano. Come successo al povero Andrea Antonelli. Però gli sport motoristici sono pericolosi, but not stupid. Non devono essere stupidi. Ovvero, gestiti e organizzati in modo stupido. Nell'incredibile somiglianza fra la tragedia di Andrea e quella di Simoncelli in Malesia, quasi due anni fa, ciò che spicca non è il confronto tra un giovane che correva nella poco famosa Supersport e l'erede di Rossi ormai lanciato nell'olimpo della MotoGp. Ciò che drammaticamente emerge è che a Sepang fu tutta colpa del fottuto destino, a Mosca è soprattutto colpa di organizzatori, team, persino piloti.
Pensiamoci, pensateci. Andrea ha perso il controllo ed è stato investito da un altro pilota. Marco aveva perso il controllo ed era stato investito da altri piloti. Fin qui tutto uguale. Andrea ha però corso quell'unico e fatale giro sotto un diluvio incredibile e in nuvole d'acqua che diventavano nebbia. Marco aveva corso quella manciata di giri sull'asciutto per poi scivolare e finire a tagliare la strada a Rossi ed Edwards. A Mosca tutti si stavano dando battaglia su una pista che gli stessi Melandri e Rolfo hanno definito senza valide vie di fuga. A Sepang nessuno aveva e ha mai detto bah sulle caratteristiche di sicurezza del tracciato con ampie vie di fuga.
Eccola la stupidità che nel motorsport non deve aver spazio. Chi ha ritenuto fra gli organizzatori omologabile e sicuro per le moto l'impianto moscovita? Chi ha dato l'ok alla partenza sotto il diluvio? E perché i piloti che adesso parlano di mancanza di spazi di fuga e di troppa pioggia non hanno detto no, così non corriamo? «Mi prendono per un rompiscatole quando chiedo di costituire la safety commission che qui ancora non c'è» ha svelato Melandri. Già, la safety commission come in MotoGp che «io proposi subito ma non ci fu accordo fra i piloti», ha ricordato Biaggi «perché in Sbk e Supersport molti sono alle prime armi e sentono la pressione di manager e team». Il dramma nel dramma è questo: il Sic non poteva salvarsi.

Andrea sì.

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