La Signora forza quattro fa le prove di fuga con CR... sette meraviglie

La Juventus, aspettando la Lazio, allunga sull'Inter con una doppietta del portoghese

La Signora forza quattro fa le prove di fuga con CR... sette meraviglie

L'Inter rallenta, la Juve no. Nella serata cominciata con il ricordo di Pietro Anastasi, scomparso pochi giorni fa, i campioni d'Italia ringraziano Cristiano Ronaldo: sesta doppietta da quando veste il bianconero, terzo e quarto gol al Parma (vittima anche l'anno scorso di una doppietta), una leadership assoluta e totalizzante. Il 2-1 finale porta con sé il +4 rispetto all'Inter e, con tutto il rispetto per la Lazio (che deve recuperare una partita), è quello che conta. Giornata insomma positiva per gli uomini di Sarri, protagonisti di una gara non indimenticabile ma comunque fruttuosa. Nonostante un primo tempo onestamente inguardabile. Zeppo di errori, con il Parma chiuso dentro la propria area per scelta: Kulusevski giocava a nascondino, probabilmente intimorito dallo stadio che il prossimo anno sarà casa sua, e gli altri compagni non potevano granché. Già privo dell'infortunato Gervinho, il Parma doveva rinunciare strada facendo anche a Inglese e, insomma, non è che le armi della squadra di D'Aversa siano infinite per opporsi alla regina del calcio italiano. La quale regina però faticava anch'essa ad azzeccare tre passaggi di fila: Pjanic era seguito a uomo da Kucka e aveva pochi spazi, Rabiot non allargava mai il campo, Ramsey e Dybala non parevano in gran serata. C'era, questo sì, un netto predominio territoriale (a metà gara, il 62% di possesso palla) e un Ronaldo volitivo. Sempre con il solito inguardabile codino, ma anche con una corsa leggera e continua. Un po' di qua e un po' di là, CR7: a metà frazione, arrivando da destra, obbligava Sepe alla deviazione in angolo per poi, di testa, risultare ancora pericoloso. Tutto qua, il fatturato bianconero dei primi quaranta e passa minuti, a meno di non volere considerare anche l'interruzione del gioco decisa da Di Bello quando Dybala si stava involando verso la porta avversaria dopo un tocco dello stesso direttore di gara. Poi, appunto, un altro squarcio del portoghese fruttava il vantaggio: quindicesimo gol stagionale, il settimo di fila (battuta la sua miglior striscia con lo United, non quella con il Real Madrid), il decimo nelle ultime sette uscite. La deviazione di Darmian contribuiva a spiazzare Sepe, ma non ci sono dubbi sul fatto che la rete vada attribuita al portoghese. Ramsey sfiorava quindi il palo nel recupero e, insomma, una mezza sveglia era arrivata.

Danilo (subentrato ad Alex Sandro: botta al costato) colpiva il palo a inizio ripresa: avrebbe potuto essere il segnale di un vero dominio, invece Cornelius (quinto gol da subentrante) non era d'accordo. L'1-1 durava però una manciata di minuti: Dybala pennellava da destra, CR7 chiudeva da par suo e le cifre di cui sopra diventavano subito vecchie. Da aggiornare, ecco.

Sarri buttava dentro comunque il tridente pesante, gli emiliani continuavano a subire ma con meno rassegnazione rispetto al primo tempo: Szczesny doveva impegnarsi su Hernani e Kurtic, Sprocati calciava quasi a colpo sicuro. Soffriva, la Signora. A sorpresa. Salvando comunque la pellaccia. E spingendo l'Inter a più di una partita di distanza.

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