La Var si prende la parte del protagonista anche stavolta. Ma sono discorsi da Bar. E' più onesto ammettere di non poter valutare (braccio si, braccio no), come è successo in Inter-Juve: qualunque decisione avrebbe creato scontenti, illazioni e polemiche. Dunque giusto così. Invece il risultato ci dice, ancora una volta, che c'è di peggio. Il brutto calcio mostrato da Inter e Juve condanna l'Inter, lo ammette perfino un tifoso illustre come Ignazio la Russa, ma dimostra che la Juve è molto più solida di tutti gli accusatori (La Russa non si è tirato indietro) e i giudici, compresi quelli dello sport.
Anzi, per dirla tutta, i giudici dello sport, e chi tira i fili, sono riusciti a combinare un tal guaio al campionato da metter loro, per primi, sul banco degli imputati. Alla faccia di accuse gravi mosse al club bianconero. Appunto al club, non alla squadra. In tal senso si trovano d'accordo in tanti. Elenchiamo solo i tre nomi recenti: Inzaghi, tecnico Inter, La Russa, tifoso Inter, Allegri, allenatore Juve. Partiamo da una osservazione ineccepibile del presidente del Senato: «Dovrebbero infliggere una penalizzazione economica enorme al club, non toccare i punti conquistati sul campo». Il -15 rifilato cammin facendo è la più torbida astrusità che il nostro pallone potesse inventarsi. Giusto per strizzare l'occhio all'Uefa. E qui ecco le ragioni di Allegri, stupito per una squadra punita durante il torneo, e di conseguenza quelle di Inzaghi: «Vogliamo sapere esattamente in quale posizione di classifica ci troviamo e i punti delle avversarie». Perché oggi la Juve è dietro e domani chissà?
Toccherà attendere il famoso 19 aprile, data fissata per il giudizio del Collegio di garanzia che potrà convalidare la sentenza o rispedirla al mittente. A quel punto la classifica di serie A potrebbe subire l'ennesimo ribaltone. Come non bastasse si è mossa anche la Procura di Cagliari che vuol vederci chiaro sull'affare tra il club sardo e i bianconeri in nome di Cerri, attaccante in odor di stravagante plusvalenza. La procura di Torino ha trasmesso i dati dell'inchiesta Prisma, l'accusa parla di falso in bilancio. Eppure in tal rimbalzare di incertezze, la squadra sta dimostrando che il suo campionato non è assolutamente falso o fasullo. Poteva essere l'unica attendibile antagonista del Napoli. Lo dicono i fatti: ha superato numerose assenze, conquistato punti nonostante il contraccolpo psicologico del meno 15, fila meglio di una Ferrari ad inseguire un posto Champions a prescindere dalla penalizzazione.
Appassionante corsa ad handicap nella quale oggi insegue, ad aprile potrebbe essere inseguita. Immaginate la tremarella di avversarie a rischio Champions.
Per loro sarebbe davvero una debacle. Invece per la Juve sarebbe impresa a zittire le solite accuse: favoritismi, ruberie, potenza politica. E capiterebbe in uno dei campionati meno regolari della storia, ma qui i colpevoli sono altri.
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