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Signora umiliata: un anno senza Europa (Ma in realtà sorride)

L'Uefa, dopo l'indagine aperta per l'inchiesta torinese, ha escluso la Juve dalla Conference

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Niente Conference League. E una multa di dieci milioni che potrebbe diventare di venti. Per la Juventus, una mezza sconfitta che ha il sapore di una vittoria: preso atto della penalizzazione in campionato che le ha impedito di partecipare alla prossima Champions League, dover rinunciare alla cenerentola delle competizioni Uefa (al suo posto, ammessa la Fiorentina) suona quasi come un buffetto. Umiliante ma buffetto. Certo, l'orgoglio ferito, ma quello è da un pezzo che è così. Immaginarsi allo stesso tavolo di squadre e società sparse per l'Europa avrebbe rappresentato più una scocciatura che altro. Così, invece, la squadra di Allegri potrà concentrarsi su campionato e Coppa Italia. Senza altre pendenze o timori: cambiato tutto il management e operato con grande diplomazia nelle più importanti stanze dei bottoni del calcio nazionale e internazionale, la Juventus potrà ripartire con la testa sgombra da cattivi pensieri.

Decisione presa, quindi. Certamente fastidiosa, ma da considerarsi come il male minore. Un verdetto arrivato ieri appena prima dell'ora di cena e promulgato dalla Prima Camera del CFCB della Uefa presieduta da Sunil Gulati. Quattro i punti esplicitati, cominciando dal termine del settlement agreement siglato un anno fa (multa di 3,5 milioni), escludendo poi la Juventus dalla Conference League di questa stagione, imponendole una sanzione finanziaria di 10 milioni senza condizioni e, infine, un ulteriore contributo di 10 milioni subordinato all'esame dei report finanziari del 2023, 2024 e 2025. Dei 10 milioni la Juventus dovrà pagarne subito due entro il prossimo 30 settembre, mentre gli altri 8 milioni saranno decurtati dai premi delle Coppe cui parteciperà nelle prossime due stagioni e dal contributo di solidarietà.

«Juventus, pur continuando a ritenere inconsistenti le asserite violazioni e corretto il proprio operato, accetta la decisione rinunciando a proporre appello, escludendo espressamente, e lo UEFA CFCB prendendone nota, che questo possa costituire ammissione di qualsiasi responsabilità a proprio carico», è il comunicato pubblicato poi dalla società sul proprio sito. Tesi ribadita anche dal presidente Gianluca Ferrero, secondo cui «questa decisione è in linea con quella presa lo scorso maggio nell'ambito dei contenziosi con la Figc. Come in quel caso, preferiamo mettere fine al periodo delle incertezze e assicurare ai nostri stakeholders la totale visibilità e certezza sulla partecipazione del club alle future competizioni internazionali. Andare in appello ed eventualmente in altri gradi di giudizio aumenterebbe l'incertezza rispetto alla nostra eventuale partecipazione alla Champions 2024/25 (cui invece parteciperà la compagine femminile, ndr).

Vogliamo invece che tutti possano vivere la stagione 2023-24 con la massima serenità e certezza rispetto ai risultati conseguibili sul campo, soprattutto dopo la turbolenta stagione passata».

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