L'eroe di Torino tradisce. Proprio lui, che con la sua testata aveva portato il Napoli alle soglie del paradiso questa volta si mette di traverso. Se contro la Juventus Kalidou Koulibaly aveva abbattuto la Signora, contro la Fiorentina abbatte Simeone dopo cinque minuti, si becca un rosso che lascia in 10 i suoi e probabilmente distrugge i sogni scudetto di Sarri e di una città intera. Alla fine tre gol sul groppone, tre giornate alla fine del campionato, 4 punti di distacco dalla Juventus capolista. Altro che impresa, ormai al Napoli servirebbe un miracolo per vincere lo scudetto. Onore alla Fiorentina che in barba a tutto lo sciocco chiacchiericcio della vigilia, invece di scansarsi per fare un ipotetico dispetto all'odiata Juventus, fa la sua partita al meglio delle sue possibilità, segna tre gol col cholito Simeone e rimane in corsa per un piazzamento in zona Europa League. «Brutta prestazione, a Firenze abbiamo avuto un default nervoso - così Sarri -. Per la prima volta di fronte alle avversità ci siamo persi come squadra. Se qualcuno dei nostri è entrato già con la negatività per il risultato dell'altra squadra abbiamo fatto un errore di approccio».
Eppure, alla fine, per il Napoli a nuttata era passata. Nonostante la vittoria all'ultimo respiro della Juve; nonostante l'illusione di poter compiere il sorpasso; nonostante quel profumo di scudetto che inevitabilmente si sentiva dalle parti di Castelvolturno sino a tre minuti dalla fine della gara di San Siro. Smaltita la rabbia, ecco la Viola e l'invasione di tifosi azzurri al Franchi. Sicuramente più dei 5mila previsti. Sarri non cambia e si affida ai suoi titolarissimi con Mertens ancora al centro dell'attacco.
Ma dopo 5' ogni piano va a rotoli. Laurini lancia Simeone in profondità, Koulibaly lo stende e Mazzoleni fischia il rigore e dà il giallo al difensore. Nel consulto col Var cambia la sua decisione: punizione dal limite e rosso per Koulibaly. Sarri prova a correre subito ai ripari, manda dentro Tonelli e toglie Jorginho per non snaturare la sua consueta linea difensiva inventandosi un comunque offensivo 4-2-3 con Allan e Hamsik chiamati a faticare doppio per tenere tutto il peso del centrocampo. Ma è una tegola troppo grossa per un Napoli sempre fuori dalla partita, peraltro contro una Viola tonica e motivata che approfitta della superiorità numerica e sfrutta un Simeone a tratti incontenibile. Balla la banda Sarri e al 33' va sotto: lancio un po' causale di Biraghi per Simeone, Tonelli e la difesa azzurra se la dormono, il «Cholito» controlla di destro e di sinistro batte Reina. Passa un minuto e la Viola sfiora il raddoppio con un diagonale di Benassi. E il Napoli? Accusa il colpo, eccome. Callejon manda a quel paese l'arbitro e si becca un giallo, segno di un nervosismo che non risparmia nessuno in casa azzurra. La Fiorentina fa la partita, tiene palla e affonda quando vuole. Il Napoli guarda e soffre. L'intervallo arriva come un tonico, Sarri prova a strigliare la squadra ma non cambia nulla. Nemmeno con la doppia sostituzione dopo pochi minuti: fuori Mertens (assai deludente) e Hamsik, dentro il duo polacco Zielisnki-Milik, che entra tanto carico da beccarsi il giallo al primo tackle. Ma serve a poco. Al minuto 17, sugli sviluppi di un angolo di Saponara, la palla arriva sul destro di Simeone che fa un 2-0 facile facile. Di fatto, finisce qui. La Viola controlla, il Napoli non ne ha più e il 3-0, ancora di Simeone, è per le statistiche.
Probabilmente l'impresa
di Torino ha esaurito le energie fisiche e soprattutto mentali. E il gol di Higuain con l'Inter ha dato la mazzata finale. Già, i traditori. Quello che ti aspetti, Higuain. E Koulibaly, quello che mai ti saresti aspettato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.