È la tempesta che (forse) precede la quiete. La tempesta comincia di primo mattino appena Adriano Galliani (nella foto) è in video-conferenza dai suoi uffici di via Turati con il consiglio di Lega riunito a Roma. Qui persino il timido presidente Beretta, seguito a ruota da Pulvirenti, presidente del Catania, non possono voltarsi dall'altra parte dopo lo sconcio della tribuna d'onore di Firenze. «Un brutto episodio che stona in maniera molto sguaiata e grave dentro un campionato che ha visto un drastico calo di episodi violenti all'interno degli stadi» il commento del presidente della Lega che chiede sanzioni esemplari «senza nessuna attenuante» per i responsabili. Nelle stesse ore dall'ufficio stampa del Milan è in arrivo la nota che spazza via la galeotta ricostruzione viola, «il quasi bisticcio con un bimbo» attribuito al vice-presidente del Milan Galliani, aggredito senza che nessuno dei due fratelli Della Valle, seduti uno vicino all'altro e affaccendati in chiacchiere, intervenisse per sedare il tumulto da ultrà. È stato più lesto Renzi, il sindaco, nel difendere il buon nome di una città intera. «Quella versione non corrisponde al vero» la risposta rossonera pubblica e solenne. Ma è stato solo l'inizio di una giornata di ordinaria follia calcistica. Scandita subito dopo dalla pubblicazione sul sito interista dello sfogo del tifoso Paolo Bonolis, pubblicato in bella evidenza a mo' di editoriale e ripreso subito dai siti, dalle radio e dalle agenzie di stampa.
In attesa di conoscere il parere di Moratti, Galliani ha fatto pubblicare una risposta che può anticipare anche una bella denuncia. «Quelle dichiarazioni, oltre che prive di fondamento, appaiono di eccezionale gravità» il passaggio che può costituire preludio a iniziative ben più decise di una semplice nota. Perché subire l'invidiosa accusa da parte del noto tifoso interista nel giorno successivo ai noti eventi di Firenze e al secondo capolavoro di Tagliavento ha il sapore inequivocabile della beffa subita dopo il danno ricevuto. Che poi la chiave di lettura di Bonolis sia destituita di ogni fondamento è determinata dalla stessa accusa: «Si vogliono salvare gli investimenti del Milan». Quali? Il bilancio del Milan ha chiuso in pareggio ed è in attivo dopo la cessione dei due pezzi pregiati Thiago Silva e Ibrahimovic. Balotelli è stato l'unico acquisto, consentito proprio dall'operazione precedente. Ma è quello il nervo scoperto dei morattiani: i gol di SuperMario che possono trascinare il Milan in Champions lasciando fuori l'Inter. «È la solita tecnica: lanciare il sasso nascondendo la mano» la risposta dal sito milanista all'intervento di Moratti su Bonolis («può dire quel che vuole»). Così è rimasto in un angolino la sciagurata domenica di Tagliavento, rimessa al centro del dibattito solo da Roberto Maroni, governatore lombardo e tifoso rossonero, che ha definito l'arbitro di Terni «non all'altezza».
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