Spalletti: "Io in bianconero? Perché no, è lavoro"

Il tecnico della Roma: "Se mi chiamassero andrei da tutte le parti". Nelle ultime visite a Marassi solo successi

Spalletti: "Io in bianconero? Perché no, è lavoro"

Roma - Sarebbe solo un'illusione ottica frutto dell'aver giocato due partite più della Juventus, eppure a distanza di tre settimane dallo scontro diretto che l'aveva spedita a -7 oggi la Roma ha la possibilità di trascorrere qualche ora a un solo punto dai campioni d'Italia. Il 2017 dei giallorossi comincia con due trasferte non banali (domenica prossima saranno a Udine) ma la prima delle due nasce con presupposti incoraggianti: hanno battuto il Genoa in 8 degli ultimi 9 incroci, nelle ultime due visite al Marassi rossoblù hanno vinto e poi c'è Spalletti che dopo la sosta natalizia non perde mai (quattro vittorie e un pareggio il suo bilancio in A da romanista).

Il tecnico prima prova a mettere le mani avanti - «Il Genoa è forte, ha un grande impatto fisico, sa adattarsi all'avversario e in casa ha già battuto Juve, Milan e Fiorentina» -, poi scopre le carte: «Bisogna vincere, punto». In realtà si riferiva ai trofei (la domanda era su Tavecchio che in prospettiva vede solo le milanesi come anti-Juve), comunque le due cose sono collegate. Perché se non si vincono le partite non si vincono i titoli, e se non si vincono i titoli alla fine si rischia il posto. Questo Spalletti lo sa: «Come ha detto l'ad Gandini tutto dipende dai risultati, se non vinco è giusto che venga un altro». Poi, a chi gli chiede se andrebbe alla Juve, regala il titolo: «Certo che ci andrei, è il mio lavoro, se continuo ad allenare andrei da tutte le parti. Alla Juve ma anche al Milan, alla Fiorentina».

Fantacalcio, almeno per il momento. Ora quel che conta non è scegliere la prossima squadra bensì il modulo con cui affrontare il Genoa, e la decisione ruota intorno al recupero di Manolas. Il difensore è guarito dalla lesione al bicipite femorale e insieme a Totti, che a sua volta ha smaltito il fastidio al tallone, ha strappato la convocazione in extremis. «Gli manca un po' di condizione - spiega Spalletti - ma se non ci sono problemi fisici valuterò io se usarlo dall'inizio o a partita in corso». La sensazione è che potrebbe chiedergli un sacrificio. In questo caso El Shaarawy si giocherebbe il posto con Emerson (favorito il secondo).

Con Salah in Coppa d'Africa, Iturbe ceduto al Torino e Florenzi ancora convalescente in attacco la Roma ha poche alternative, e infatti dal mercato arriverà almeno un rinforzo.

Che salvo sorprese dovrebbe essere il franco-algerino Sofiane Feghouli: «È vero - conferma Spalletti - le altre ipotesi si sono un po' raffreddate e ora le attenzioni sono su di lui (c'è l'accordo col giocatore ma non ancora col West Ham, l'alternativa è Musonda del Chelsea). Juve e Napoli si sono rinforzate, ma se potessi il primo acquisto che farei sarebbero i nostri tifosi: togliete le barriere e ridateci la nostra curva».

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