Lo spareggio scudetto e il profumo di soldi

Non bastava il mondiale a rompere il calendario, ecco l'ultima idea della serie A, lo spareggio scudetto

Lo spareggio scudetto e il profumo di soldi

Non bastava il mondiale a rompere il calendario, ecco l'ultima idea della serie A, lo spareggio scudetto. Ma per non farci mancare nulla anche una partita supplementare per la retrocessione. La proposta del consiglio di Lega va al vaglio del consiglio federale, si sente profumo di svolta, ho scritto profumo anche se per alcuni trattasi di odore. La riforma prevede che se due squadre concluderanno il campionato con lo stesso punteggio si giocheranno il titolo su un campo neutro già definito a inizio stagione. La qualcosa sembra singolare perché si presume di escludere già squadre e città in corsa per lo scudetto, Milano, Roma, Napoli, Torino. C'è un però, come sempre, nel caso italiano dicesi fregature: se a finire il campionato a pari punti saranno non due ma tre o più allora l'idea della svolta finisce in un cassetto e scatta la classifica avulsa, con la somma dei punti e gli scontri diretti). Per la retrocessione vale il copia-incolla di cui sopra. Torna alla mente lo storico Bologna-Inter del 1964, giocato proprio nella data del 7 di giugno all'Olimpico di Roma. Un finale drammatico, la vicenda del falso doping a carico del Bologna, la penalizzazione di punti poi restituiti, la morte del presidente del Bologna, Renato Dall'Ara, che fu colpito da un infarto e morì a quattro giorni dalla partita mentre si trovava in lega calcio con Angelo Moratti per definire la distribuzione dell'incasso della partita. La squadra di Bernardini decise comunque di scendere in campo e vinse 2 a 0 contro l'Inter che era reduce dalla vittoria in coppa dei campioni sul Real. Le polemiche furono legate allo scandalo delle provette e delle analisi contaminate. Oggi il calcio vive di finanza, dunque lo spareggio aggiunge denari dai diritti televisivi, una partita in più in un calendario già tossico per gli impegni nazionale ed internazionali.

La Lega di A corre in fretta, ha deciso di varare il calendario prima che la Figc risolva le questioni legate alla situazione finanziaria di alcuni club con la relativa iscrizione al campionato. C'è la sana aria condominiale del nostro football.

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