D ifficile dar torto a Urbano Cairo e ai tifosi del Toro. Alla fine del campionato più disallineato della storia, con partite spalmate su tutte le sere possibili della settimana e a tutti gli orari, i granata si sono visti respingere la più che lecita richiesta di non sovrapporre la trasferta di Verona con le commemorazioni dell'anniversario di Superga. Il tutto perché - come ha precisato il solerte presidente della Lega Maurizio Beretta - «ogni spostamento avrebbe comportato un disallineamento fra squadre in lotta per le coppe o per la salvezza». Ma come? Lo spostamento di Chievo-Torino avrebbe disallineato il campionato in un turno già spalmato dalla domenica al martedì? E perché, il Sassuolo che gioca martedì contro il Napoli non è in lotta per la salvezza come il Chievo? E Lazio-Verona che si gioca inspiegabilmente lunedì alle 19 non vede in campo due squadre in lotta per le coppe? Per non parlare di Milan-Inter.
In realtà qui di disallineata c'è solo la mente di chi gestisce questo folle calendario. D'altra parte, una Lega che si è dimenticata di far rispettare un minuto di silenzio per Vujadin Boskov lunedì sera, non può preoccuparsi di defunti di 65 anni fa...lo spillo «Disallineata» sarà la lega
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