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Uno sport in crisi tra fallimenti e rinunce

Uno sport in crisi tra fallimenti e rinunce

MilanoNella cruna dell'ago senese passa la mano di velluto di Ernesto Bremer junior, un giocatore che ha il fosforo e la rabbia per capovolgere situazioni difficili. Milano vince 81-79 nel supplementare del suo regista di scorta che proprio Pianigiani, l'uomo dei sei scudetti, aveva bocciato al Fenerbahce. Il quattrodicesimo punto dell'americano da piano Marshall porta l'Emporio Armani sul 2-0 nella sfida con i campioni in carica, li porta anche al muro del pianto perchè hanno regalato il massimo con la prosopopea del solito Brown e con lo sciagurato fallo di Ress sull'ex compagno Hairston che tentava un pareggio impossibile da 10 metri. Peccati grandi quelli di Siena che si fa cucire il sudario da Scariolo, dalla sorte, da episodi che dimostrano come il potere non sia più dalla stessa parte. Nella settimana nera di Siena, retrocessione nel calcio, quasi abdicazione dal trono del basket occupato per sei anni, l'uomo che ha scavato per primo è stato Matamoros Gentile, poi ci hanno pensato Mensah Bonsu che ha oscurato il cielo agli pseudo centri del povero Banchi, quindi Malik Haiston e, alla fine Bremer seguendo i chicchi di riso lasciati da Marques Green.
Non si va oltre i 6000 spettatori neppure per gara due, l'atmosfera è allegra, da sagra al ritmo di musiche infernali, Milano ha tanti motivi per sorridere, Siena è spaventata, confusa e allora parte lasciando in panchina la farfalla Eze e il Brown golosone, puntando su Ortner che sarà anche modesto, ma toglie a Bourousis l'illusione di vivere alla grande come in gara uno.
Gentile è l'arma letale di Scariolo, per tenerlo servirebbe la vera Siena di febbraio quando vinse la coppa Italia, insomma lui arriva a 14 punti in meno di 13' ed è inseguendo il giovane faraone, vero leone di mare che il Montepaschi vede tutti gli spettri, anche se per il primo parziale di 18-13 cede solo quando Hackett deve respirare. Milano come su una tavola di surf scivola nel mare verde, ma poi comincia a compiacersi troppo, Scariolo comincia a confondersi, rinuncia all'initimidatore Mensah Bonsu, danza, e Siena, invece di piangersi addosso riscopre almeno quello che è una parte del Ress prodigioso d'inizio anno, vince persino a rimbalzo 19-11, perde un solo pallone e quasi senza crederci va al riposo lungo avanti di uno (38-39).
Nel terzo quarto Matamoros Gentile ricuce, e Milano torna avanti, 58-56. Hackett tiene insieme la storia e la speranza, potrebbe essere l'uomo della partita, ma poi salta in aria e di fianco ha gente presuntuosa che non difende e spara alla luna. Tomas Ress che era stato essenziale nella rimonta e nel soprasso salta anche lui, mette il cappello da re magio e fa un fallo sull'ex compagno Hairston a 10 metri. Tre liberi con 4" da giocare. Supplementare. Siena boccheggia, Ernest Bremer scava nel superio vanitoso di Brown, una sciagura anche quando fa meraviglie e segna 18 punti, lo castiga, diventa l'uomo partita ad 1 secondo dalla fine. Se le stelle dicono qualcosa Milano è benedetta dai suoi dei e va sul 2-0, vincendo 81-79.
Sulla sponda dello stesso mare Armani, la Cimberio Varese va sul 2-0 con Venezia vincendo 81-72 il secondo faccia a faccia casalingo con la Reyer, ma vede streghe che non immaginava dopo il primo quarto chiuso sul 25-11. Ci voleva la grande serata di Sakota (19) per liberare dall'incubo il veneziano Vitucci che contro la squadra dove è nato non vive mai bene.
Ora le sfide si spostano in casa delle peggio classificate e se oggi avremo Sassari a Cantù in vantaggio di 2-0, sarà a Reggio Emilia che capiremo meglio cosa vale Roma sorpresa all'esordio dalla rivelazione dell'anno.

Domani, mentre Varese misura la sua forza mentale al Taliercio, Milano torna a Siena con ali ben diverse da quelle mosce della finale scudetto dell'anno scorso, perché sembra avere superiorità in troppi settori per angosciarsi anche quando si impone l'autosofferenza come nei primi due quarti.

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