Sprofondo giallorosso e soliti impunitidetto dopo 2

di Tony Damascelli
I l pontefice ha annunciato le dimissioni. Capita tra persone perbene, di coscienza e di rispetto. Nel calcio questo non accade. Mai. Ci sono gli esoneri, quelli sì. Sempre. Non si ha notizia di un allenatore che decida di farsi da parte nemmeno in caso di fallimento totale, semmai, quando è avvenuto (casi rarissimi, Orrico all'Inter e Lippi, spontaneamente costretto dopo una sconfitta interna con il Parma) si è trattato di un caso clamoroso. Ma almeno l'esonero ha un significato, è un licenziamento per mancanza di risultati, tecnici. Ma tra i dirigenti? Chi ha il coraggio di alzare la mano e di ammettere l'errore? Chi confessa di avere fallito una gestione economica, con scelte di mercato strambe? Quale direttore sportivo, amministratore delegato, direttore generale fa un passo in avanti per esporsi non al plotone di esecuzione ma per mettere a disposizione il proprio mandato, seriamente, con determinazione e non con demagogia furbastra? È troppo comodo, dunque, scaricare sempre e comunque sull'allenatore qualunque problema, qualunque risultato mancato e poi farla franca, restando attaccati alla propria poltrona. Questo invece accade puntualmente, di recente proprio a Roma, laddove è rotolata la testa di Zeman mentre le tricoteuses continuano a fare la loro maglia giallorossa, ben tutelate dalla proprietà che nulla sa, davvero, del calcio nostrano. Ma era accaduto a Torino, in casa della Juventus post calciopoli con i disastri di bilancio di Blanc, accade a Milano con Branca e l'elenco si allunga. Eppure ai loro incarichi viene sempre affiancato l'aggettivo «responsabile».

Responsabile di che cosa? Dell'esonero degli altri? Delle scelte di mercato stimolate dai procuratori?
E in una società quotata in Borsa non sarebbe doveroso che soprattutto i responsabili amministrativi siano i primi a pagare per gli errori che portano allo sbilancio dei conti, non soltanto quelli tecnici? Utopia, romanticismo. Ringraziamo Joseph Ratzinger, un uomo solo al comando. Fino al ventotto di febbraio. Gli altri continueranno le loro messe.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica