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Allo stadio solo in 5mila? Era meglio senza pubblico

Il teatro Ariston di Sanremo per il festival segnala l'esaurito in ogni ordine di posto, duemila poltrone occupate senza alcuna distanza di sicurezza tra uno spettatore e l'altro. Ma Sanremo è Sanremo e San Siro vale molto meno

Allo stadio solo in 5mila? Era meglio senza pubblico

Ultimo week end a cinquemila. Non è il prezzo di vendita di qualche articolo prezioso ma è il numero di spettatori consentito per la giornata ventitreesima di serie A, con il mese di gennaio si chiude, a febbraio si tornerà ai bei tempi, si fa per dire, tutto probabilmente in omaggio del derby di Milano, in programma il 6 febbraio. Per incoscienza dei legislatori (Lega calcio di serie A) dopodomani capita un Milan-Juventus che verrà giocato in un teatro malinconico e di voci isolate.

Il compromesso poco storico di passare dal 75 per cento al quasi nulla è una classica soluzione nostrana, meglio lo stadio chiuso a tutti, come è accaduto, che questa formuletta all'italiana che non accontenta nessuno e nemmeno soddisfa qualcuno. Il Paese freme per il festival della musica leggera e mentre gli stadi ospiteranno al massimo cinquemila spettatori ma distanziati, il teatro Ariston di Sanremo segnala l'esaurito in ogni ordine di posto, duemila poltrone occupate senza alcuna distanza di sicurezza tra uno spettatore e l'altro. Ma Sanremo è Sanremo e San Siro vale molto meno.

Milan-Juventus era il festival dei fuoriclasse, i migliori del football internazionale raggrumati in uno dei classici del nostro calcio, oggi il quadro è diverso, si registrano un paio di campioni, tutti da quota 102, dico Ibrahimovic e Chiellini, il resto è promessa e premessa, roba di seconda fila rispetto al passato storico. Pioli e Allegri giocano con stimoli analoghi, se il Milan vince fa fuori la Juventus da qualunque corsa al posto per la prossima Champions ma se dovesse vincere la squadra bianconera allora salterebbe il tavolo, Juventus improvvisamente a contendere, secondo qualcuno, addirittura il secondo posto agli stessi rossoneri.

Ma siamo nel territorio delle ipotesi, come la situazione di un paio di calciatori a scadenza di contratto, Kessié e Dybala con destino non meglio precisato, conto in banca già gonfio eppure Indiana Jones del pallone alla ricerca dei milioni perduti. L'attesa, come si usa dire, è grande così come quella di Inter-Venezia ma soltanto perché il covid può farla saltare, così almeno il prato di San Siro potrà respirare.

Siamo in piena farsa.

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