La stampa attacca campo e catenaccio ma bastona il Messi «desaparecido»

Quell'accenno a San Siro campo di patate è stato il gesto di stizza dei barcellonisti. Ma poi tutti a parlare della “noche nigra“ e di Messi “desaparecido“. Autoflagellazione perfino impietosa, senza attenuanti. Tanto diversa dalla mentalità dei conducator, dei dittatori che mai accettano la sconfitta. Che poi quel fenomeno di Arrigo Sacchi abbia concesso l'alibi, è altra storia. Quasi rosicasse, se non parlasse il suo passato: «Milan bravissimo a centrare un sogno. Però era abituato ad essere padrone del gioco e del campo». Sì, la solita maniacalità sul gioco.
Invece gli spagnoli hanno preferito badare ai casi loro. Affiora qualche incrinatura nel credo, nonostante le parole di Xavi. «Siamo pronti alla storica rimonta». Perfino la mano alzata di Zapata è stata derubricata a incidente di percorso. In Italia ci avremmo campato per un paio di anni: Milan e Juve insegnano. Quel briciolo di rodimento nei giornali spagnoli è quasi fisiologico, anche un po' scontato. Come potevano prendersela con il calcio italiano? Ovviamente accusandolo di gioco catenacciaro. All'estero non sanno dire altro. Ma stavolta l'accusa svirgola sulla litania del gioco barcellonista: noioso e pedante. Nell'ordine, le accuse crudamente testuali del mondo spagnolo parlano di difesa inesistente, gioco senza punte, scarsa capacità di affondo e anche di tecnico inesistente. Tito Vilanova non sta bene e il suo vice ha mostrato i limiti: c'è da capire le difficoltà di una gestione.
Ma, forse, sotto la cenere cova la domanda che agita il futuro. Sicuri che il Barcellona non abbia bisogno di una rivisitazione al gioco, che il ciclo del tiqui-taca non stia esaurendosi? Come sempre, nel pallone, dopo una rivoluzione arriva la controrivoluzione. Qualcuno scopre le contromosse e sono guai. Sacchi potrebbe scriverne un romanzo.
Le leggere incrinature del Barça si sono presentate negli anni, sempre contro lo stesso tipo di gioco: che ci fosse Chelsea, Inter, Celtic o Milan a fronteggiarlo. Quest'anno ce l'hanno fatta pure Real Madrid e Real Sociedad. In Spagna il Barcellona annaffia di gol gli avversari.

Perchè il Milan ha resisistito così bene? E la difesa scricchiola: da un mese subisce almeno un gol. Le reti segnate nella Liga sono 80 ma quelle subite sono 27 in 24 match. Juve, Napoli e Lazio ne hanno subite meno in 25 partite. Per ora sono indizi.

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