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Quella stella di Lukaku che non brilla

Dopo la partenza a razzo, Romelu Lukaku si è inceppato: con Udinese e Slavia Praga gioca e gioca male. Sabato il derby: sarà rilancio o ancora flop?

Quella stella di Lukaku che non brilla

A Romelu Lukaku sono bastati sessanti minuti in Serie A per segnare il suo primo gol: è quello del 3-0 dell’Inter sul Lecce, nella prima giornata di campionato, finita poi per 4-0. Era il 26 agosto e l'esordio di Antonio Conte sulla panchina della Beneamata fu un trionfo, aiutato da una neopromossa non certo irresistibile. Una settimana dopo, il "nove" neroazzurro risolse dal dischetto l'insidiosa trasferta di Cagliari, inchiodata sull'uno a uno. Due gol in due partite per il belga, sei punti in due partite per l'Inter: difficile chiedere di meglio.

Dopo la pausa delle nazionali, il Biscione ha vinto ancora (con un sofferto 1-0 casalingo contro l’Udinese in dieci per un'ora), ma Lukaku non ha fatto gol. E ha giocato male. Capita, ci mancherebbe. Al 65esimo, Conte lo ha tolto e ha fine partita lo ha ringraziato, perché il suo centravanti ha giocato nonostante un problema fisico alla schiena. Martedì, però, l'Inter pareggia a San Siro la prima del girone di Champions contro lo Slavia Praga, in teoria "squadra materasso" del girone F. Le altre due sono Barcellona e Borussia Dortmund e la qualificazione agli Ottavi, ora, è tutta in salita. Lukaku gioca male, molto male, tutti e novantotto i minuti del match, divorandosi al 97esimo la palla del 2-1. Ed ecco i mugugni, allo stadio e a casa. Di chi, nonostante tutto, era abituato ai gol di Mauro Icardi che in 219 presenze con la maglia neroazzurra la rete l'ha gonfiata 124 volte, servendo 39 assist.

Un bel flop, quello di martedì, e non solo. A preoccupare, infatti, sono i numeri: con il Lecce, un solo tiro (il gol), con il Cagliari appena due, compreso il rigore realizzato, con l'Udinese zero. Poi, c'è un altro dato, non incoraggiante: nei 354 minuti delle prime quattro partite, sono stati appena 90 i palloni toccati. Uno ogni quattro minuti, che sono davvero pochi. Oltretutto, con scarsa precisione, visto che avrebbe completato con successo appena 44 passaggi.

Conte lo ha voluto fortissimamente con l'idea di costruire la sua Inter attorno ai 190 centimetri e ai 94 chilogrammi del 26enne. Lukaku è il giocatore simbolo del nuovo corso, anche visto quanto è costato: 65 milioni di euro più 10 di bonus, non proprio due spicci. Sessantacinque milioni di motivi per i quali la società si aspetta di più. Dopo la partenza sprint, la brusca frenata. E non solo. Già, perché negli spogliatoi del "Meazza", al termine della sfida con i cechi, avrebbe litigato con Marcelo Brozovic, chiedendo ai compagni un atteggiamento più offensivo in campo. Un'uscita che ha fatto saltare la mosca al naso al croato, che ha affrontato a muso duro il belga. Non il massimo della vita.

"Ma li vale 65 milioni (e 10 di bonus) questo Lukaku?", è l'interrogativo - più che legittimo - che aleggia tra i tifosi interisti, nonché la speranza anche – per non dire soprattutto – di quelli milanisti, visto che sabato c'è il derby. Magari Lukaku, chissà, sceglierà proprio la partita più attesa per tornare a brillare. Dovesse però rimanere ancora a secco, e il derby della Madonnina andare male per l'Inter, il caso sarebbe ufficialmente aperto.

E giocare a San Siro con il 9 sulle spalle e con ulteriori pressioni rischia di incepparlo ancora di più.

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