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Strisce pedonali

Il tema inquinamento è uno degli argomenti centrali del nostro tempo. L'industria automobilistica, anche spinta dalla legislazione a livello internazionale e nazionale, lo sta affrontando in maniera strutturata e sempre più efficiente, impiegando ingenti risorse tecniche e finanziarie. I giapponesi, per primi, hanno introdotto il tema delle vetture ibride, che tra i vari vantaggi hanno anche quello di limitare le emissioni di CO2. Lo sviluppo e la progettazione di auto elettriche è ora in grande fermento evolutivo e si stanno realizzando batterie più leggere, che durano di più e che stanno portando gradualmente l'autonomia intorno a 300 km e oltre. I prezzi delle vetture elettriche sono ancora elevati, ma i governi più illuminati, danno degli incentivi all'acquisto e ne stanno favorendo al diffusione.

Mentre per l'ibrido non c'è bisogno di una ristrutturazione della infrastruttura di carburante, l'aumento delle vetture elettriche ne richiede di pari passo investimenti in nuove che consentano un agevole e flessibile utilizzo di questa tipologia di modelli. Questo è il quadro produttivo, messo a disposizione dall'industria automobilistica al consumatore finale, quadro produttivo che non si ferma ma è in continua evoluzione e miglioramento. Di fronte a questa disponibilità di nuove tipologie di prodotto meno inquinante, la soluzione non è certamente quella delle «targhe alterne» o delle «domeniche a piedi» e quant'altro, misure che hanno un sapore demagogico, che tendono a trasferire al consumatore finale in varie forme di divieto il problema, e soprattutto non raggiungono l'obiettivo strategico di ridurre in maniera costante e continua il livello globale di emissioni di CO2.

Contrariamente a quanto si dovrebbe fare, dagli ambienti dell'esecutivo, si nominano tavoli frequentati da una pletora di partecipanti, generalmente in contrasto tra di loro, che non arrivano mai a proporre soluzioni di breve, medio e lungo termine. Ma, questo inverno, di fronte al giochino antico e inutile delle «targhe alterne» e simili, sarebbe auspicabile che sotto l'albero di Natale, finalmente, l'esecutivo facesse trovare agli italiani un piano a medio termine per la sostituzione delle vetture altamente inquinanti con quelle di progettazione recente, meno inquinanti e più sicure.

*Presidente Areté Methodos

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