È proprio vero: i numeri non dicono mai bugie, nel calcio come in matematica. E se basta una sola settimana di studio e di esercitazioni appropriate per migliorare la perfomance, è segno che l'applicazione è cosa buona e giusta. Basta infatti scorrere i numeri del primo tempo col Palermo per scoprire che Mihajlovic e il suo staff han lavorato sodo sulla questione. Perché dal fatturato di 5 tiri nello specchio della porta (deficit denunciato nelle precedenti partite: 7 in tutto, troppo poco) il Milan ha ricavato la bellezza di due gol necessari a domare la resistenza del Palermo e a far dimenticare, per qualche minuto, la disattenzione difensiva (Diego Lopez che pasticcia nell'area piccola, De Sciglio che si fa spostare come uno sgabello da Hiljemark) che consente ai siciliani, senza grandi meriti, di pareggiare il gol di Bacca seguito nel finale di frazione dalla pennellata di Bonaventura su punizione, una novità nel registro tattico di questo nuovo Milan.
Mentre non rappresentano certo un inedito le distrazioni difensive: passano gli anni, cambiano gli allenatori, arrivano giovanotti di indubbio avvenire (Romagnoli per esempio per non parlare di quel baby arrivato dalla panchina arimpiazzare Abate, Davide Calabria preso subito in simpatia da San Siro) eppure la fragilità difensiva è il nervo scoperto di tutto il gruppo. La dimostrazione avviene a metà della seconda frazione quando basta un triangolo elementare tra Gilardino e lo svedese per consentire a quest'ultimo di sbucare davanti a Diego Lopez e mettere la firma sulla prima doppietta in carriera. Provvede subito Bacca a rimettere in sesto la contabilità con un colpo di testa che è un piccolo capolavoro balistico (su cross di Kucka).I numeri non sono tutto perché poi bisogna condire la prova con altri ingredienti, a cominciare dalle geometrie che pure non mancano nelle fasi più favorevoli ai rossoneri oppure con la personalità per mettere al sicuro il vantaggio. Se gli riesce un calcio manovrato e pieno di buone espressioni stilistiche, è il mancato governo della sfida ancora il difetto più vistoso ad emergere specie quando il Palermo, mai pericoloso nel primo tempo, si riavvicina nel risultato a minacciare la serenità di Diego Lopez e compagnia. Il criticatissimo trio di centrocampo è tra i migliori del team, gli attaccanti conoscono bene il loro mestiere.
Ecco dove Mihajlovic deve lavorare. Forse serve uno strizza cervelli più che un burbero allenatore di calcio. A un certo punto (sul 2 a 2) riaffiora anche il panico e non solo perché De Sciglio va incontro a una serataccia da dimenticare. C'è spazio anche per Mario Balotelli e al contrario di quel che si vede nel derby Mario sembra voler gigioneggiare. Si diletta nello sfornare, come cioccolatini, una serie di cross che non finiscono a destinazione.
Il tutto sotto gli occhi di Silvio Berlusconi arrivato a San Siro anche per dare un'occhiata ai lavori di ristrutturazione e per mettere la parola fine sulla questione stadio.«Sono andato a vedere, resteremo qui, anche mia figlia Barbara è felice della scelta». Fine della discussione.
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