di Riccardo Signori
Inutile nascondersi nel basso moralismo di chi accusa o difende a seconda di simpatia o antipatia, convenienza o sconvenienza. Inutile pensare che il cognome faccia linea di tendenza (politica) nel nome del pro o contro. Il caso Delio Rossi resta senza sconti, nonostante le scuse, la squalifica e la beneficenza annunciata. Delio Rossi sarebbe un comune signor Rossi all'italiana, un tipo con il pregio di rendersi simpatico e il difetto di svalvolare quando gli va di traverso qualcosa. Ha il difetto di essere un allenatore di calcio, che in assoluto non è un difetto ma nel caso specifico lo diventa. Un allenatore dovrebbe insegnare qualcosa. Stavolta ha insegnato quel che non si fa. Ma ci ha stufato: è diventato ripetitivo. Un allenatore oggi, ma possiamo tornare anche a Nereo Rocco e amici suoi, deve aver psicologia e cultura sportiva, capacità tecnica e fantasia, istrionismo e umanità, può essere esagitato ma deve aver presente il senso del limite.
C'è chi ha tutto, chi quasi niente ma nessuno può dimenticare il primo comandamento: rispettare il core business del proprio lavoro. Il core business del lavoro di un tecnico è il calciatore. I calciatori, perfino tipi alla Balotelli, sono il frutto, il tesoro del calcio. Rossi per due volte, nell'arco di pochi mesi, ha malamente svalvolato in pubblico: contro un suo giocatore della Fiorentina, domenica contro quello della squadra avversa. Dice: mi scaldo solo se mi provocano. Umanamente comprensibile, non certo nel suo lavoro. I giocatori possono essere inferno e diavoli, ma un tecnico deve limitarsi alle risposte, dure, impietose, non alle vie di fatto: si tratti di aggredire o di mostrare un dito. I calciatori hanno testa calda, gli allenatori devono mantenere un minimo di freddezza. C'è differenza tra ultras e oltre. Direte, quanti sono andati fuori di testa. La lista è lunga. Vero, ma quasi tutti se la sono presa contro terzi: pubblico, arbitri, allenatori dell'altra panca. Di recente abbiamo visto il Mancini-Balotelli show. Ma in uno spogliatoio può succedere per segnare un confine.
L'ultima figuraccia di Conte è stata consumata contro un arbitro. Deli(ri)o Rossi, che ha fatto filosoficamente di peggio, se la cava con le stesse giornate di squalifica. Come avesse mostrato il dito a tutti noi.
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