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Il tennis non ha età. Sinner baby fenomeno. Federer vecchio re

L'azzurro alle Finals cerca un'altra impresa. Lo svizzero rilancia: "Torno nell'estate 2022"

Il tennis non ha età. Sinner baby fenomeno. Federer vecchio re

Uno fa il fenomeno, l'altro non si arrende. Uno ha esattamente la metà degli anni dell'altro, il quale dice che non guarda più il calendario ma che lo rivedremo ancora. C'è un sottile filo di grandezza che unisce Jannik Sinner a Roger Federer, quello che lega chi ha un talento superiore. E se certo il giovane italiano ha ancora tanta strada davanti, forse solo chi è fatto di quella pasta lì capisce quand'è il momento di tirar fuori il meglio.

Insomma l'altra sera a Torino, dopo una giornata ad accompagnare la decisione di Berrettini, ci voleva un tennista fuori dal normale per esordire nel torneo dei Maestri e liquidare l'avversario con un doppio 6-2: «È stata una situazione strana: sapendo del suo problema era da lunedì mattina che avevo cambiato programma. Ma entrare così all'ultimo è stato emozionante: all'inizio ero un po' bloccato, poi è andato tutto bene». D'altronde il successo è nel suo Dna, ed anche Matteo lo ha accompagnato alla partita con il consiglio giusto: «Mi ha detto che dovevo divertirmi e io questo ho fatto. Certo: mi è dispiaciuto un sacco per lui. Era la sua grande occasione, posso solo immaginare quanto sia stato difficile. Dall'esterno sembrano decisioni semplici ma non lo sono. E probabilmente capiterà anche a me una situazione simile come è capitata a tutti i tennisti». Intanto c'è un'altra partita, quella di oggi alle 21 contro Medvedev, in cui parte da sfavorito ma chissà. Un altro incredibile successo gli darebbe la chance di passare in semifinale (che nell'altro gruppo ha già conquistato Djokovic battendo Rublev 6-3,6-2), ma solo se Hurkacz superasse Zverev. Che tra l'altro, in conferenza stampa, ha scoperto di non aver capito questa possibilità del tabellone.

Insomma può succedere ancora di tutto, mentre dall'altra parte di filo Roger Federer annuncia che il suo regno non è ancora finito. Ci vorrà tempo, ma nonostante una terza operazione al ginocchio per sistemare menisco e cartilagine, non è ancora il momento di mollare: «Ci vuole prudenza, e soprattutto tempo - ha detto al quotidiano le Matin di Losanna -. Ma il mio sogno resta di poter avere ancora una carriera da professionista. Sarebbe facile fermarsi qui, ma i miei tifosi meritano di meglio rispetto a quanto visto nell'ultima stagione sull'erba. Non mi importa se sarà a 40 o 41 anni, e non mi interessa sapere se potrò vincere ancora uno Slam. Voglio tornare in campo e vedere come va». Non è follia, anzi: è proprio essere genio. «Il mio ritorno? Direi che se mi vedessi a Wimbledon sarebbe molto strano. Punto alla stagione estiva del 2022, ma se non ce la faccio anche al 2023. L'importante è che il responso medico è incoraggiante: vorrei sciare con i miei figli e giocare a calcio o a tennis con gli amici in futuro, per questo il ricorso alla chirurgia è stato necessario». Fenomeno insomma, anche nella normalità. E sicuro che comunque il tennis regalerà ancora qualcuno di speciale.

Dall'altra parte del filo, d'altronde, c'è chi lo sta diventando.

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