Marco Lombardo
nostro inviato a Parigi
Le autostrade del tennis hanno incroci strani: ci si incontra a volte un colpo di fortuna che ti cambia la giornata. Marco Trungelliti al Roland Garros non avrebbe più dovuto esserci, anzi non c'era proprio più: eliminato all'ultimo turno delle qualificazioni, non era rientrato tra i lucky loser, ovvero quelli che vengono ripescati se qualcuno si ritira. C'è una classifica, e se il tuo nome è troppo in fondo te ne torni a casa. In questo caso a Barcellona, dove lui argentino, numero 190 del mondo vive e si allena per sopravvivere nel circuito. In una carriera fatta di Challenger e di attese alla finestra dei grandi tornei.
Poi però capita che il destino scombini i piani e che domenica all'improvviso Kyrgios annunci che non ce la fa, costringendo gli organizzatori a cercare il sostituto. L'avente diritto, un egiziano, sta già giocando a Venezia, per cui tocca a lui: «Mi è arrivata la telefonata e ho deciso in 5 minuti. Giusto il tempo che mia nonna finisse la doccia...». Perché Trungelliti senza Dafne, 89 anni, non sarebbe partito. Così Marco noleggia un Van, mette alla guida il fratello, carica mamma Suzana e appunto la nonna, e si tuffa in autostrada: «Ero rilassato: avevo perso ed ero a casa a mangiare l'asado. E poi per un argentino che volete che siano 1000 km in auto? Da noi se non vivi a Buenos Aires, parti e non sai quando arriverai. E a volte neanche se...». Insomma: il via alle 13, caffè alle 15, cena alle 21, arrivo a Parigi a mezzanotte. «Perfecto». Cinque ore di sonno, poi al club per la firma e subito match contro Tomic. Che naturalmente vince (6-4, 6-7, 6-4, 6-4), perché il tennis non poteva rovinare una bella storia con la verità (tecnica): «Mia nonna non sa nulla di tennis, ha capito che avevo vinto perché ha visto gli altri applaudire...».
Il caso vuole che ora il suo avversario sia un altro sopravvissuto: si chiama Marco anche lui, è italiano, e tempo fa è uscito assolto da un'accusa di aver combinato dei match, dopo un processo lungo tre gradi di giudizio. Ieri finalmente Marco Cecchinato ha vinto il suo primo incontro in uno Slam, recuperando due set al romeno Copil (2-6, 6-7, 7-5, 6-2, 10-8) e ha imparando «a gestire le partite che partono male e a vincerle con il rovescio». E la morale di questo secondo turno improbabile è che la vita dà spesso una chance per ripartire. Magari in autostrada.
IERI Wawrinka,
finalista 2017, ko in 5 set con Garcia-Lopez. Italiani: Giorgi-Min 6-3, 6-2; Bencic-Chiesa 3-6, 7-6, 7-5; Gasquet-Seppi 6-0, 6-2, 6-2; Nadal-Bolelli 6-4, 6-3, 0-3 riprende oggi; Fabbiano-Ebden 6-4, 5-7, 6-2, 3-6 riprende oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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