Da Tevez a Dybala: il clone meglio dell'originale

Fisico, muscoli, gol e talento: due campioni in fotocopia. Svanito il rimpianto di Carlitos

Da Tevez a Dybala: il clone meglio dell'originale

Non importa nemmeno più se cominci dal primo minuto o se subentri dalla panchina. Perché poi, quando mette piede in campo, dipinge calcio. E a tratti pare davvero Tevez. Per dirla con Chiellini, «Dybala è più forte di Carlos. Paulo tira meglio da fuori area e ha una capacità tecnica superiore». Pum, ecco. Le polemiche circa il suo impiego sono un lontano ricordo, i numeri sono tutti dalla sua parte, Allegri lo ha quasi del tutto trasformato da prima a seconda punta, il potenziamento muscolare (tre chili in più) ha sortito gli effetti sperati e avanti di questo passo. Un bel passo, senza dubbio: dieci gol segnati finora (8 in serie A, 1 in Supercoppa e 1 in Coppa Italia, due giorni fa contro il Toro), 15 presenze da titolare e una rete ogni 143'. Potrebbero bastare queste cifre, anche. Ma il bello è vederlo giocare, quasi danzando sul pallone avendo mantenuto la leggerezza di chi capisce lo sviluppo dell'azione una frazione di secondo prima degli avversari. Guardare l'azione del 3-0 nel derby per conferma: iniziale taglio dentro l'area a ingannare il difensore, palla ricevuta al limite e controllata con la suola, sberla di sinistro a uscire e tanti saluti ai granata. Sotto la maglia, poi, una dedica per Ale e Ricky, i due ragazzi tragicamente scomparsi nove anni fa nel centro sportivo di Vinovo: Dybala all'epoca non era nemmeno arrivato in Italia, ma evidentemente questi primi mesi di Juve non gli sono scivolati addosso come nulla fosse. Adesso non resta che attenderne il primo gol in Champions, unica manifestazione dove non abbia ancora timbrato il cartellino: per pensare al Bayern Monaco ci sarà tempo, nel frattempo arriveranno altre prove da campione nemmeno tanto in fieri. I 40 milioni spesi in estate non paiono intanto più una follia e c'è anzi chi già sostiene che la Juve potrebbe anche cederlo al Barcellona più o meno per il doppio di quanto speso: difficile accada in tempi brevi, ma intanto anche quello è un segnale di quanto U Picciriddu' sia ormai entrato nel novero dei campioni tenuti d'occhio anche dalle big d'oltre confine. «Non si tocca», ha già ribadito Marotta. Il quale pian piano sta raccogliendo i frutti di un mercato estivo che ha rivoluzionato l'attacco bianconero, visto che pure Zaza ha mostrato la faccia cattiva (anche troppo, secondo i granata) nel derby realizzando una doppietta che ha dato una bella lucidata alle proprie statistiche: 5 gol segnati finora in 369' significano in media uno ogni 73,8.

Nessuno in casa Juve fa meglio di lui, il che regala ad Allegri la certezza di avere alternative di ottimo livello anche là davanti. Insomma: il fantasma di Tevez pian piano si è dissolto e, per come era cominciata la stagione, si tratta già di un gran bel successo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica