Il Barcellona ama i debuttanti. Guardiola arrivò alla prima squadra dopo appena un biennio nella formazione B (ma dei blaugrana era stato il capitano), nella prossima stagione toccherà al suo vice, Francesc Vilanova Bayò, 42 anni, cresciuto come giocatore nelle giovanili. Tito Vilanova faceva il centrocampista, si mise in luce segnando 6 gol nel Figueres, nella cadetteria spagnola, poi tre anni al Celta Vigo, discreta squadra. A 26 inizia la parabola discendente, al Badajoz, poi Majorca, Elche, chiudendo al Gramenet. Da tecnico comincia da club ancora più piccoli: il Palafrugell, lo stesso Figueres, il Terrassa. Nel 2007 Guardiola lo vuole come vice al Barcellona B, da allora i due hanno sempre collaborato, ma dall'estate prossima Vilanova dovrà camminare con le proprie gambe. Carattere l'ha già dimostrato, sconfiggendo il tumore alla ghiandola parotidea, per il quale fu operato il 22 novembre.
Per il gm Andoni Zubizarreta, ex portiere della Spagna, «Tito rappresenta il Barca», ma certo il suo carisma non è paragonabile a quello di Pep. Aveva fatto parlare di sè solo una volta, il 17 agosto 2011, al termine della finale di ritorno della Supercoppa di Spagna, conquistata ai danni del Real Madrid. Rissa in campo e José Mourinho gli infilò un dito nell'occhio, venendo immortalato dalle telecamere: pagò con appena due giornate di squalifica, in Supercoppa di Spagna, mentre Vilanova venne fermato per una, segno che non era immune da colpe. Basta quell'episodio per rilanciare la rivalità fra i due club.
Tito conosce già i segreti di Messi e compagni, certamente dovrà dedicarsi di più alla fase difensiva, perchè il Barça qualcosa ha perso sul piano realizzativo, ma è dietro che si concede le pause fatali. Vilanova è un mister aziendalista e di grande applicazione, può continuare il ciclo che ha portato Guardiola a conquistare tre delle ultime sei Champions.
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