Calcio

Lautaro e Leao esorcisti

Tocca a Martinez e Rafa liberare Inter e Milan dalla maledizione del derby alla pari. È la prima volta che si sfidano da sole in vetta perché nei due precedenti erano appaiate ad altre e chi vinse perse poi lo scudetto

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Inter-Milan, il derby più equilibrato del mondo. Non solo per il peso specifico dei due club, ma anche per le statistiche, a partire dai 19 scudetti a testa. Eppure un derby con le due milanesi appaiate in classifica non è poi così frequente: è solo la 17esima volta in quasi cent'anni di serie A e soprattutto non si vedeva da 23 anni, stagione 2000-01, addirittura alla 29esima giornata con rossoneri e nerazzurri attardati al quinto posto a 20 punti dalla Roma. E fu il derby del clamoroso 6-0 per il Diavolo.

Ma se i derby alla pari sono stati pochi, quelli in coppia in testa alla classifica sono delle mosche bianche. E questa è la prima volta in assoluto che Inter e Milan si sfidano stando da sole al comando, perché nei due precedenti (uno dei quali virtuale, perché l'Inter aveva da recuperare una partita che poi avrebbe vinto) c'era sempre una terza squadra in compagnia delle milanesi, la Fiorentina nel '61-62 e il Bologna nel '63-64. Ma la curiosità è che in entrambi i casi chi vinse il derby perse poi lo scudetto. Stagione 1961-62, siamo già alla 24esima giornata, a dieci dalla fine del campionato: se lo giocano Inter, Milan e Fiorentina, tutte a 34 punti. I viola potrebbero approfittarne, ma pareggiano in casa col Catania, mentre l'Inter del mago Herrera dà due schiaffi al Milan del paron Rocco, con un gol per tempo di Morbello e Suarez, e si trova sola in fuga. Alla fine i rossoneri rimontarono e vinsero lo scudetto. Stagione 1963-64, si recupera la 9a giornata (rinviata in blocco per preparare il ritorno di coppa Europa con l'Urss) e il Milan è in testa con il Bologna, seguiti a due lunghezze dall'Inter (che però è virtualmente appaiato grazie alla partita in meno che poi vincerà con il Genoa). Questa volta è il Milan che passa due volte con Fortunato e Rivera, ma poi subirà la rimonta di nerazzurri e rossoblu che andranno allo storico spareggio vinto da Bulgarelli e C.

Oggi toccherà a Lautaro e Leao cominciare a sfatare il tabù: le due stelle possono già lanciare la volata tricolore. Dove non riuscirono Suarez e Corso, Rivera e Amarildo, vogliono provarci loro. Anche perché adesso l'argentino e il portoghese, liberati delle ombre di Lukaku e Ibrahimovic, sono i nuovi uomini-derby, le facce della Milano che sogna. Martinez è il bomber delle ultime stracittadine, ha segnato 3 gol nelle 5 sfide della scorsa stagione, ha raggiunto Veleno Lorenzi, settimo bomber del derby con 8 reti, e ha già nel mirino i 10 di Ibra. Leao ha il compito di interrompere l'incredibile digiuno rossonero che dura da 4 derby (eguagliato il record negativo dell'Inter '74-75 e 2004-05), lui che è stato il primattore dell'ultima vittoria del Diavolo un anno fa con una doppietta. Anche perché l'Inter di quest'anno è ancora a porta inviolata e solo il Milan è arrivato due volte al derby d'andata senza macchia, l'ultima volta solo tre anni fa. Anche allora quarta giornata: guarda caso vinse il Milan con due gol di Ibra contro uno di Lukaku. E chi vinse lo scudetto? L'Inter di Lautaro.

La storia è sempre quella.

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