«Oggi era quasi imbarazzante la differenza tra Ferrari e Mercedes. Questa non è la vera Ferrari, dobbiamo raddoppiare l'impegno. Bisogna togliere il sorriso dalla faccia di questi qui, mi stanno girando le balle». Era il 3 settembre 2017 quando il numero uno della Ferrari, Sergio Marchionne, sbottava così al termine di un GP di Monza dominato dalla rivale e vinto da Hamilton davanti al compagno di squadra Bottas e al ferrarista Vettel, con il pilota inglese che sorpassò il tedesco in vetta alla classifica piloti.
Due anni dopo è cambiato molto e il sorriso, adesso, si distende sul volto degli uomini e delle donne in rosso, grazie a un Leclerc che ha riportato sul gradino più alto del podio Maranello nove anni dopo l'ultimo successo di Alonso. Una vittoria, quella di ieri, che ha il merito di interrompere la striscia di successi della Mercedes, che qui a Monza vinceva ininterrottamente dal 2014 - quattro volte con Hamilton, una con Rosberg nel 2016 -. Un dominio della scuderia di Stoccarda che aveva raggiunto il suo climax lo scorso anno, quando entrambe le due frecce d'argento arrivarono in parata "a casa nostra". Una vera e propria umiliazione per il popolo rossovestito.
Ma stavolta, così come otto giorni fa a Spa, gli sconfitti sono loro. Il più abbacchiato è Lewis Hamilton: «Sono sempre stato lì, vicino a Charles, ma lui era troppo veloce in rettilineo, ed anche con il drs aperto non riuscivo a recuperare. Se ho perso la gara per il lungo in curva 1? No, le gomme stavano già finendo. Avrei lasciato passare Valtteri, che stava andando più veloce di me di un secondo per dargli la possibilità di vincere la gara». «Ho dato davvero tutto ma non c'è stato alcun modo per superare Leclerc - è il pensiero di Bottas, 2° e primo dei battuti -.
La nostra è stata un'ottima strategia, abbiamo fatto un primo stint lungo che poi mi ha aperto delle opportunità. Alla fine ho avuto un bloccaggio e non sono riuscito a prendere Leclerc: ho utilizzato tutte le mappature possibili ma non è stato abbastanza per vincere».
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