Toni saluta Verona e il calcio togliendosi la soddisfazione di battere la Juventus campione d'Italia. Con lo sfizio di un calcio di rigore segnato col cucchiaio. È il gol numero duecentosettantaquattro segnato in carriera nella sua notte. Se la gode fino in fondo l'attaccante da quindici squadre girate in carriera prima della grande chiusura di Verona, con tanto di titolo di capocannoniere nella passata stagione, alla bellezza di 38 anni. Delneri con il quale non c'è mai stato feeling gli concede la standing ovation, ma il saluto all'allenatore non manca. Il giro d'onore a fine gara è tra le lacrime.
Chiude dunque con un gol alla Juventus che si presenta al Bentegodi con tante assenze, ma a fare la differenza sono soprattutto le motivazioni. La squadra di Delneri deve chiudere dignitosamente una stagione buttata via con una retrocessione che nessuno avrebbe pronosticato a inizio campionato. Il resto lo garantiscono la voglia di Toni di far festa e quella dei compagni di dimostrare di meritare la conferma per l'anno prossimo in serie B per puntare a risalire subito in A. E così nasce una sconfitta per i campioni d'Italia dopo venticinque vittorie in ventisei partite. Ieri hanno fatto troppo poco, solo un palo di Zaza (uno anche per Toni) prima del rigore di Dybala all'ultimo secondo, per pensare di allungare la striscia.
La Juve non perdeva dal 31 ottobre contro il Sassuolo, anche se rispetto a quella partita, questo testacoda è indolore.
E con due gol subiti (detto di Toni, Viviani in contropiede nella ripresa), di fatto il muro bianconero sale a quota venti presi in campionato e può solo eguagliare il record assoluto, ma non dovrà incassarne altri contro la Sampdoria. Ultimo test prima della finale di coppa Italia contro il Milan. Quello di Verona non è andato bene, ma era la notte di Toni e la Signora ha fatto l'ospite d'eccezione.
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