Calcio

Il Torino resta tabù per Sarri: decide Ilic

Il tecnico lo voleva alla Lazio, il centrocampista segna il 1° gol in granata

Il Torino resta tabù per Sarri: decide Ilic

Roma. Due sono le squadre tabù in serie A per Sarri da quando guida la Lazio: l'Udinese e il Torino. Ed è proprio quest'ultima che frena la marcia dei biancocelesti, il cui secondo posto è a rischio già oggi con la Juve pronta a mettersi in corsia di sorpasso. Segno del destino: è il serbo Ivan Ilic a firmare l'impresa all'Olimpico, il giocatore che il tecnico toscano avrebbe voluto alla Lazio prima che vestisse la maglia granata perché convinto da Juric. Ilic, prima rete con il Toro, non segnava in A dal 27 agosto 2021 quando con il Verona colpì un'altra big, l'Inter.

Zero gol subiti tra andata e ritorno per i granata, non male contro una squadra che ha il secondo miglior attacco del campionato. «Il Toro ci crea sempre grandi difficoltà», così Sarri che si è lamentato dall'arbitraggio di Ghersini, ritenuto «discutibile, la valutazione dei falli cambiata continuamente, le ammonizioni, il gol arrivato da un fallo laterale battuto un metro in campo. Spero lo fermino, altrimenti c'è da preoccuparsi...».

Stavolta non è bastato nemmeno il recupero record di Immobile dopo il brutto incidente automobilistico di domenica scorsa: in campo per 41 minuti nel secondo tempo, all'attaccante non è riuscito il colpo in altre sfide recenti con i granata (vedi i due gol nel recupero). «Noi però non siamo arrivati benissimo alla gara, bene sul piano caratteriale, ma più quantità che qualità di corsa», ammetterà Sarri alla fine. La sua Lazio ferma il suo periodo positivo nel quale aveva scavato un solco sulle avversarie nella corsa Champions e perde dopo 3 mesi (ultimo ko l'11 febbraio scorso in casa con l'Atalanta).

Con la nota stonata degli ululati razzisti della curva Nord laziale contro Singo e Karamoh, il Torino torna invece a vincere all'Olimpico dopo oltre cinque anni grazie a una prova di carattere, con un pressing asfissiante che impedisce alla Lazio il suo gioco «da playstation» (Juric dixit) e una discreta dose di interventi fallosi o al limite (restano dubbi su una sbracciata in area di Singo su Hysaj). Ingabbiata poi l'inventiva di Luis Alberto, Zaccagni e del Milinkovic-Savic laziale (Sergej). «Potevamo chiuderla prima, ma abbiamo sofferto poco la Lazio che è una grande squadra», così Juric che ai biancocelesti quest'anno ha strappato ben 4 punti.

E dire che Zaccagni aveva rischiato di sbloccare la sfida dopo soli 27 secondi con la collaborazione del Milinkovic-Savic granata (Vanja).

Più pesante sarà però l'errore del collega Provedel, il meno battuto della A con i suoi 18 clean sheet stagionali: il decisivo sinistro di Ilic da fuori area sorprende l'estremo difensore laziale, scavalcato dal rimbalzo del pallone.

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