È tornato Winnerhofer L'Italia vuole la coppetta

È tornato Winnerhofer L'Italia vuole la coppetta

GarmischChristoph Innerhofer è tornato a "casa" . La Kandahar di Garmisch Partenkirchen aveva cullato i suoi sogni di gloria, regalandogli, ai Mondiali di due anni fa, ben tre medaglie. Lui aveva provato a difenderle in Austria, ma, si sa, che spesso "Paganini non ripete". Così, mentre tutti lo attendevano a Schladming, Innerhofer aveva solo tarato un poco lungo il timing della riscossa. Operazione Winnerhofer: ieri, con copione da manuale, il finanziere di Gais è tornato in vetta, per la sua terza vittoria stagionale. «Non dite forte che è la mia pista, che Markus Wasmeier (il campione tedesco vincitore qui nel 1992) si arrabbia», scherzava Innerhofer circondato da papà, tifosi e fidanzata. Perfino il supremo arbitro della federsci Guenter Hujara è andato a stringerli la mano. Un "endorsement" pesante dopo le polemiche scoppiate fra i due a Kitzbuhel con conseguente multa a Winner, discolo in prova.
In questa stagione il finanziere di Gais si mette in bacheca un tris di classiche che, per varietà, brillano forse più delle tre medaglie iridate raccolte in pochi giorni: dal Colorado con Beaver Creek, al Lauberhorn di Wengen, ora anche la Baviera cede al micidiale risiko di "Inner". Dietro resta tanto "wunderteam": dal redivivo Georg Streitberger, secondo a 12 centesimi, a Klaus Kroell, terzo a 16. Quinto chiude Aksel Lund Svindal: il norvegese, in lizza per il titolo di specialità, fuggito alle Canarie per qualche ora da turista dopo i Mondiali, confessa la sua stanchezza e la sua paura "azzurra". Sì: paura di un'Italia che oltre ad Inner ha piazzato anche l'altro soldato da medaglia Dominik Paris in ottava posizione a 66 centesimi ed ha dominato cinque su sette discese quest'anno. Al parterre si fanno i conti con rapidità: ora il ranking di discesa annovera il norvegese in testa con un risicato vantaggio di 10 punti su Paris e 15 su Innerhofer. Svindal è un travet delle gare: l'obiettivo è fare punti, ma quest'anno con Paris che si è portato a casa Bormio e la Streif di Kitz, oltre all'argento mondiale, e le tre vittorie di Innerhofer, le gambe tremano. Se poi si aggiunge il sesto posto di Werner Heel, i prossimi due appuntamenti, in Norvegia e alle finali in Svizzera, saranno un grattacapo per tutti.
«Non ho mai perso la fiducia», spiega Inner, che rilancia: «Forse dovrei sempre fare come lo scorso anno: al mare in estate e in allenamento solo da settembre, se poi le cose vanno così». Ecco come ti esorcizzo il mal di schiena: Inner è tornato, soprattutto a sorridere. Paris al traguardo aveva fatto appena in tempo a respirare, e a sbirciare mamma e fidanzata fra il pubblico, prima di attaccarsi alla radio per spiegare le inside della pista al compagno, ancora al via. «Gli ho detto come fare», dice convinto il vicecampione mondiale. «Paris? - ribatte Inner - Mi ha detto di scendere che c'era un sacco di pubblico». Sia come sia. Basta che il turbo non si spenga.
A Meribel, invece, la vittoria in discesa va alla spagnola Carolina Ruiz Castillo, su Riesch, Marchand Arvier e Maze, con Dada Merighetti ottava.

La spagnola centra il primo sigillo in carriera a 13 anni dal suo unico podio e fra Italia e Spagna lo spread per una volta ha un sapore tutto mediterraneo. Oggi in Baviera tocca ai gigantisti, mentre in Francia le signore ci riprovano in supercombinata.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica