Dal Tour di Bartali nel '48 a super Phelps nel 2008 lo sport sull'ottovolante

Gli anni che finiscono per 8 portano grandi imprese: Federer, Nadal e Hamilton riprovano

Dal Tour di Bartali nel '48 a super Phelps nel 2008 lo sport sull'ottovolante

La tradizione della cultura cinese ce lo ha spiegato in tutti i modi: l'8 porta fortuna, ricchezza, prosperità. E forse non è un caso che le Olimpiadi di Pechino 2008 (8 appunto) ci lasciarono il ricordo di due supermen: Michael Phelps con le sue 8 medaglie d'oro nel nuoto, come nessuno mai, e Usain Bolt con prodigiosi sprint in pista agghindati da record del mondo (3 ori e 3 primati). Indimenticabili davvero.

La storia dello sport conta molto sull'anno che fa rima con 8, lascia sempre il segno. Oggi, 2018, rieccoci. Se diciamo 1938 pensiamo all'Italia campione del mondo del calcio e a Gino Bartali, aquila sulle montagne del Tour per andarlo a vincere al Parco dei Principi. Annata irripetibile, se non altro perché la nostra nazionale di calcio guarderà i mondiali in tv. Se diciamo 1948 siamo ancora con Ginettaccio: il 14 giugno lo studente universitario Antonio Pallante spara a Palmiro Togliatti. L'Italia ribolle. Bartali sta correndo il Tour. Il presidente del consiglio De Gasperi gli telefona: «Ce la fai a vincere?». Il 15 giugno Bartali torna a volare sulle montagne: il Tour è suo. L'Italia si acquieta. E' anche anno di Olimpiadi, a Londra: 4 ori per Fanny Blankers Koen, mammina volante olandese. Consolini e Tosi, gemelli del disco, vanno sul podio ma l'inno di Mameli non suonerà: si era persa la musica. Gli azzurri d'oro della pallanuoto vengono battezzati Settebello.

Dieci anni dopo, 1958, il 30 giugno il fantastico Brasile annuncia la stella del giovanissimo Pelè: nella finale mondiale mette a dormire (5-2) gli svedesi, padroni di casa, guidati da Nils Liedholm. Pelè e Vavà segnano due reti a testa, l'altra è di Zagalo. Il pallone trova sollievo dopo aver vissuto la tragedia del Manchester United: distrutto da uno schianto aereo. Manuel Fangio, il 23 febbraio a l'Avana, non può correre il gran premio di F1: preso in ostaggio dal gruppo rivoluzionario di Fidel Castro. Viene rilasciato a fine Gp, con richiesta di autografo. Il 6 luglio annuncia il ritiro dalle corse. Il 1968 è l'anno degli extraterrestri dell'atletica: Jim Hines e Charles Greene primi a scendere sotto i 10 nei 100 m :99. Bob Beamon, con il favoloso 8,90 nel lungo, esalta i giochi di Città del Messico. Dick Fosbury ridisegnerà il salto in alto, ma chi dimenticherà il pugno chiuso di Tommy Smith e John Carlos sul podio dei 200 m? Compare il cannibalismo di Eddy Merckx, primo belga a vincere il Giro d'Italia.

Il 1978 incorona l'Argentina campione del mondo del calcio. L'Italia gode con Sara Simeoni: in una estiva serata bresciana, la regina del salto in alto varca quel 2,01 che ne ha fatto la primatista mondiale. Leon Spinks sorprenderà il mondo dominando Muhammad Alì nei massimi, salvo subirne rivincita 7 mesi dopo.

Alberto Tomba sempre più bomba con il doppio oro alle Olimpiadi di Calgary 1988: gigante e speciale. Nell'estate di Seul, Ben Johnson viene scoperto nel trucco e suggella i Giochi del doping: vince i 100 m. con primato del mondo. Dopo tre giorni è già alla porta delle Olimpiadi e della storia. Il 23 maggio Michel Platini saluta il calcio giocato. In settembre, Javier Sotomayor riparla di atletica da superman: l'asticella dell'alto sale a m. 2,43.

Il 1998 santifica Zidane e la Francia campioni del mondo: adieu Brasile. Michael Jordan vince il 6° titolo Nba e annuncia il secondo ritiro. Marco Pantani è il diavolo che conquista Giro e Tour (33 anni dopo Felice Gimondi): meglio godersi quei momenti, perché il futuro ci raggelerà.

Il 2008 è illuminato da Phelps e Bolt.

L'Italia acclama il primo oro olimpico di Fede Pellegrini (200 sl). L'epica parla della finale tra Nadal e Federer a Wimbledon, il mondo della F1 vede spuntare Lewis Hamilton al primo titolo mondiale. Eccoci, 10 anni dopo: quei tre sono ancora qui. Pronti a rivincere.

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