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Tour, Cavendish pensa a Merckx e si "dimentica" che c'è la fuga

Tour, Cavendish pensa a Merckx e si "dimentica" che c'è la fuga

Pensa a Merckx, ma si disinteressa di Politt. Al Tour ci sta anche questo: Mark Cavendish pensa alla volata di Nimes per raggiungere a quota 34 il record di vittorie di tappa del Cannibale, ma c'è chi pensa a non arrivarci in volata e si porta via la tappa, come Nils Politt.

Tra il sogno del britannico che spera di raggiungere a livello puramente contabile il mostro belga, ci si mette di mezzo un tedesco che si trova in libera uscita. Nel giorno in cui va a casa Sagan, con un ginocchio ancora gonfio per la caduta nella terza tappa, a vincere è proprio uno dei fedelissimi gregari del tre volte campione del mondo: Nils Politt. Il gigante tedesco prende la giornata non come una gita fuoriporta, ma come l'occasione della vita, avendo vinto in carriera solo una tappa al Giro di Germania. Così si butta nella mischia, entra nella fuga di giornata e a dodici km dal traguardo, saluta i tre compagni superstiti di avventura per arrivare solo soletto al traguardo. Il pensiero di raggiungere Eddy Merckx, Cannonball se lo porterà con sé anche oggi, sul traguardo di Carcassone, dove il baronetto della velocità ci riproverà oggi, sempre che il gruppo maglia gialla non decida ancora una volta di disinteressarsi degli attaccanti, esattamente come ieri. Anche perché da domani, si tornerà a fare sul serio: ecco i Pirenei.

L'uomo da spodestare è il bimbo sloveno Taddeo Pogacar, che nel frattempo ha deciso di correre anche la Vuelta. Dopo i Giochi di Tokyo niente vacanze, e conoscendo questo ragazzino di 22 anni affamato e ambizioso come pochi, siamo certi che non andrà in Spagna per fare del turismo. Punterà al bersaglio grosso, perché ha il desiderio di «dimostrare che sono bravo sempre». Anche se prima della Vuelta, c'è da mettere in bacheca un Tour che non è affatto concluso e vinto. Il leggerissimo cedimento sul Mont Ventoux si può leggere come una prima crepa in questa sua cavalcata trionfale, ma anche come conferma di una lucidità non comune e da assoluto campione.

Propenderemmo per la seconda.

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