La frazione si apre con 20 corridori all'attacco, alcuni dei quali veri stakanovisti della fuga: Voeckler, Bakelants, De Marchi, Chavanel, Kadri e Marcato. All'Astana va bene così, non c'è nessun uomo pericoloso in chiave classifica generale, e i fuggitivi prendono subito 4 minuti di margine. Il polacco Huzarski anticipa i compagni di fuga sul primo Gpm. Ritmo più blando rispetto ai giorni scorsi, si va ad una velocità di poco superiore ai 40 all'ora. La situazione rimane stabile fino all'imbocco del Tourmalet; nel Gpm della Cote de Loucrucq vince Boom davanti a Huzarski, poi ad aggiudicarsi il traguardo volante di Trébons è Coquard, che poco dopo preferisce staccarsi fin dai primi metri di salita. L'andatura imposta dall'Astana ha sempre mantenuto il vantaggio del gruppetto dei fuggitivi sui 4 minuti.
Bastano poche rampe per spezzare l'accordo fra gli uomini in fuga: Chavanel è il primo ad attaccare, seguito da Kadri e Nieve che raggiungono il francese, il quale poi non è in grado di tenere il loro passo e si stacca. Il gruppetto degli inseguitori si sfilaccia sotto il ritmo del duo Cannondale Marcato-De Marchi, distanti poco meno di 1 minuto dalla testa della corsa. A metà ascesa restano in tre ad inseguire Nieve e Kadri: con l'italiano De Marchi ci sono Trofimov e Huzarski, più staccati gli altri corridori che componevano la fuga iniziale. Kadri conquista la prestigiosa cima del Tourmalet precedendo Nieve, il ritardo di chi insegue ha raggiunto il minuto e mezzo. Sempre regolare, senza strappi, il ritmo del gruppo dei big guidato dagli scudieri di Nibali, a 4 minuti di ritardo.
In discesa succede quello che non è accaduto in salita: Valverde va all'attacco disegnando a tutta velocità le curve giù dal Tourmalet. Tattica perfetta della Movistar, visto che il capitano trova a fondovalle due compagni di squadra, Izagirre e Herrada, che avranno il compito di scortarlo nel tratto in falsopiano. L'azione, però, non riesce come sperato e il corridore spagnolo viene ripreso a poco meno di 30 km dall'arrivo. Nibali mette alla frusta i suoi uomini e ai piedi di Hautacam il vantaggio della coppia di testa è inferiore ai 2 minuti. Nieve approfitta subito delle pendenze dure per liberarsi di Kadri e tentare l'impresa solitaria, il gruppo maglia gialla recupera un altro minuto ed è sempre più vicino.
Il primo attacco, a 10 km dalla vetta, è di Chris Horner e Nibali si piazza subito sulla sua ruota, cogliendo l'attimo per fare il vuoto. Nessun'altro è in grado di reagire. Qualche centinaio di metri insieme, poi Nibali si sbarazza in scioltezza di Horner e va alla caccia di Nieve, al comando con 30'' di vantaggio. La dimostrazione di forza della maglia gialla è strabiliante: raggiunge Nieve, ma non gli permette neppure di mettersi in scia, accelera ancora e fila via in completa solitudine, quando mancano 8 km alla cima. Dietro Majka contrattacca, per proteggere la sua maglia a pois dall'assalto di Nibali, e si infiamma la lotta per il podio; uno scatto di Pinot mette in difficoltà Valverde, rispondono invece Peraud e Van Garderen.
Il terzetto si riporta su Majka a 3 km dalla vetta, ma la battaglia è limitata al secondo posto. Nibali festeggia in maglia gialla a braccia alzate, il Tour è suo.
Pinot vince lo sprint per il secondo posto su Majka e giungono sul traguardo rispettivamente con 1'10'' e 1'12'' di ritardo. Qualche secondo più indietro, a 1'15'', Peraud e Van Garderen. Valverde becca 1'59''.
Alle spalle del siciliano cambia ancora la classifica generale: Pinot è secondo a 7'10'', Peraud terzo a 7'23'' e Valverde 4° a 7'25'', fuori dal podio. Lotta serrata che verrà decisa dalla cronometro.Non si vedevano distacchi così ampi dal primo in classifica dai tempi di Lance Armstrong.
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