Tour, ritmo lento in attesa delle salite

Nella terra dell'ultimo successo di Merckx e della tragedia di Ocana bis di Philipsen in volata, domani il Tourmalet. Pogacar: "Pacchia finita"

Tour, ritmo lento in attesa delle salite
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Aspettando le salite, che tornano oggi, il Tour se la prende nuovamente comoda. Ritmo da gita turistica, modello andatura controllata con safety-car appresso, prima di dare gas sul circuito motoristico di Nogaro dove il 25enne belga Jasper Philipsen bissa il successo di Bayonne. Due volate, due vittorie. I battuti i soliti noti, questa volta a posti invertiti: secondo Caleb Ewan, terzo Phil Bauhaus. Per il belga 31ª vittoria in carriera, 8ª in stagione e quarta al Tour de France. Se lui è bravo, semplicemente mostruoso è chi gli apparecchia la tavola: Mathieu Van der Poel. Il fuoriclasse olandese, come l'altro ieri, pilota da par suo il belga e lo mette in posizione di sparo: al traguardo supera di un niente l'australiano, ma nel ciclismo niente, può essere davvero tutto.

Aspettando i Pirenei, il Tour procede a ritmo lento e si concede solo un po' di agonismo nei dintorni dell'autodromo di Nogaro, dove i corridori se le danno di santa ragione, non risparmiandosi spallate in curva al limite e conseguenti scivolate per terra che tagliano fuori nomi importanti come Fabio Jakobsen che allo sprint non ci arriva nemmeno, così come il nostro Jacopo Guarnieri che avrebbe dovuto aprire la strada a Ewan e invece apre le braccia in segno di resa: anche lui per terra, con frattura di clavicola e costola.

«Vedremo più avanti se avrò le gambe per vincere questo Tour, sui Pirenei sicuramente attaccherò», dice senza mezzi termini Tadej Pogacar, che ribadisce che la pacchia è finita: dopo due volate è tempo di rimettersi al lavoro. Già oggi ci sono due colli importanti, il Soudet a metà strada e il Marie Blanque nel finale. Domani addirittura quattro con Aspin e Tourmalet. A Nogaro sanno cosa sono gli spari, non solo per Philipsen o Van der Poel. Ne parlano ancora, a bassa voce, nelle brasserie e nelle taverne della zona. Qui, in questo punticino di duemila anime a nord della Francia, nella regione dell'Occitania e nel dipartimento del Gers, tra le vigne dell'Armagnac nel 1994 decise di farla finita con un colpo di pistola alla testa uno dei corridori più leggendari del ciclismo, Luis Ocaña, vincitore di una Vuelta ('70) e di un Tour ('73). Ad un'oretta di strada da qui, ad Auch, sempre stessa regione e stesso dipartimento, Eddy Merckx colse la trentaquattresima e ultima vittoria al Tour de France. A volte le strade, a volte i luoghi, a volte la memoria del Tour.

Ordine d'arrivo 4ª tappa Dax-Nogaro 1) Philipsen (Bel) km 181 in 4h 25'28'' (media 41,091), 2) Ewan (Aus) st, 3) Bauhaus (Ger) st, 3), 4) Coquard (Fra), 5) Cavendish (Gbr), 12) Mozzato.

Classifica 1) Adam Yates (Gbr, Uae) in 18h 18'01'', 2) Pogacar (Slo) a 6'', 3) S. Yates (Gbr) st, 4) Lafay (Fra) a 12'', 5) Van Aert (Bel) a 16'', 6) Vingegaard (Dan) a 17'', 18) Bernal (Col) a 43'', 20) Ciccone st.

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