 
Da separati in casa a trascinatori intoccabili: il passo è stato davvero breve quanto inaspettato per Dusan Vlahovic e Ademola Lookman. Entrambi in estate erano stati vicinissimi - seppur per motivi diversi - a lasciare le rispettive squadre.
Il centravanti serbo aveva flirtato a lungo col Milan prima di essere tolto dal mercato dal dg bianconero Damien Comolli, che non voleva svendere il proprio goleador nonostante fosse ormai entrato nell'ultimo anno di contratto. Tradotto: meglio rischiare di perderlo a zero a fine stagione piuttosto che regalarlo a prezzo di saldo a una diretta concorrente. E così alla fine il numero 9 è rimasto alla Juve e attualmente rimane l'attaccante più prolifico della squadra. Con buona pace degli strapagati nuovi acquisti (finora deludenti) Lois Openda e Jonathan David. Ancor più clamorosa la parabola del collega nigeriano. Lookman, infatti, da anni è il leader tecnico della Dea e sul suo talento nessuno ha mai nutrito il benché minimo dubbio dalle parti di Bergamo e dintorni. Tuttavia lo strappo estivo aveva lasciato scorie tossiche difficili da smaltire. Almeno in apparenza visto che ora sembra sia tornato il sereno tra le parti. E i gol in tal senso aiutano: vedi la prodezza che ha permesso ai nerazzurri di acciuffare il pareggio contro il Milan. Nel frattempo il corteggiamento estivo dell'Inter e il desiderio di andarsene dalla Dea sembrano ormai un lontano ricordo. Motivo per cui Juric è tornato ad affidare le redini del suo attaccante al campione africano, che piano piano sta tornando in condizione e ai livelli che tutti conoscevano. Ecco perché ora l'Atalanta spera possa essere lui a sconfiggere il morbo della pareggite che affligge i nerazzurri (7 pari in 9 gare di Serie A). A partire da domani pomeriggio a Udine, dove la Dea cerca un successo per rilanciarsi nella corsa a un posto in Europa. Magari grazie a un'altra magia di Lookman, tornato pienamente al centro del progetto tecnico atalantino. Anche se non tutti i tifosi gli hanno tuttora perdonato il balletto estivo e la fuga da Zingonia per rompere i rapporti e volare a Milano.
Per riuscirci serviranno altre reti e qualche vittoria di prestigio della squadra orobica. In fondo nel calcio la miglior medicina resta sempre la stessa: i tre punti. Gli stessi che Vlahovic ha griffato in favore della Vecchia Signora sul campo del Genoa a inizio anno e mercoledì contro l'Udinese.