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Trento da urlo Falsa partenza per l'Armani

Tutti i cattivi pensieri della prima partita nel campionato per l'Emporio Armani che esce battuto 80-73 pagando debiti a tutto: cattiva forma, sconclusionata divisione della fatica e delle responsabilità. Si salva soltanto McLean e il Gentile capirccioso di fine gara.

Trento e le sue aquile per la festa di quattromila persone che finiscono ballando, felici per le molte cose belle e per qualche esagerazione di troppo che alla fine poteva costare anche cara. Wright il leone, il gruppo italiano di Buscaglia, la squadra, nel bene e nel male, una squadra che Milano non ha mai trovato. Nelle gabbie di una Trento entusiasta l'Emporio prende qualche mela in faccia. I tentacoli di Sutton creano problemi a Gentile, Lawal, preferito a Barac, pulisce il cielo, ma Trento ha una sua anima, anche italiana, prima Pascolo, poi Flaccadori:15-15 dopo 10'.

Milano e la sua ruggine, troppi viaggi, partite, pochi allenamenti. La zona non argina più. Trento scatena la cavalleria americana a cui si oppone soltanto McLean: Wright, punti e rimbalzi, Sanders da 3. Le Aquile volano alto, vanno anche a +12 fino all'intenzionale di Wright su Lawall. La chiusura di metà gara, sulla sirena è di Baldi Rossi (44-35).

L'energia trentina manda in pappa le rotazioni mal digerite di Repesa e il cervello dei suoi giocatori: 12-3 di parziale all'inizio del terzo quarto, Milano sotto 2 volti di 17 punti e anche graziata da svolazzi esagerati: alla sirena, dopo 30', 62-46! Da paura vista con gli occhi umidi di Milano.

Neppure le esagerazioni di Trento rianimano Milano anche se Mc Lean (22 punti) e Gentile con la striscia finale (20) più Simon spaventano le Aquile che bagnano nello spumante l'esordio vincendo 80-73.

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