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Tutti in classe per la prima del Maestro

Anche CR7 alla Continassa per l'esordio di Pirlo. Resta il nodo esuberi

Tutti in classe per la prima del Maestro

Il giorno dopo la finale di Champions cui avrebbe voluto a tutti i costi partecipare, la Juventus ha vissuto il suo primo giorno dell'era Pirlo. Augurandosi che sia lunga e foriera di risultati: europei, soprattutto, dal momento che quelli italiani sono diventati routine. Poi, certo, tutti i cicli finiscono e poi magari ricominciano: di sicuro, avere silurato Sarri per affidarsi a chi in campo era Il Maestro ma che oggi è del tutto privo di esperienza in panchina rappresenta un bel rischio. Per di più avendo deciso di svecchiare la rosa e di puntare su qualche giovane di belle speranze per alleggerire anche il monte stipendi: se si fosse ragionato in questo modo già qualche anno fa, magari Pirlo avrebbe potuto contare anche su Coman, match winner della finale continentale con il Bayern Monaco, piazza dove è approdato dopo la sua permanenza torinese durata però una sola stagione con tanto di plusvalenza finale di 28 milioni. Insomma: arrivato a parametro zero dal Psg, l'allora francesino venne utilizzato per mettere a posto una parte di bilancio ed evidentemente non ritenuto all'altezza dei massimi palcoscenici nemmeno in prospettiva. Risultato: lui è salito sul tetto d'Europa da protagonista, la Signora aspetta di farlo dal 1996.

Per riprovarci e per riappropriarsi di un certo stile, Agnelli si è affidato a Pirlo. E a uno staff che dovrà aiutarlo parecchio in questa sua prima volta: Tudor e Baronio saranno insomma qualcosa in più che due normali assistenti di campo. Tutto andrà scoperto pian piano, mancando uno storico: si ipotizza per esempio che l'ex numero 21 possa scegliere la difesa a tre. Il 19 settembre prima di campionato, ammesso che la data resti quella è praticamente dietro l'angolo e parecchi bianconeri saranno nel frattempo impegnati anche con le rispettive nazionali: bisognerà insomma fare in fretta a capirsi. Nelle intenzioni dell'allenatore e nelle speranze del popolo bianconero, sarà comunque una Juve propositiva: possesso palla e verticalizzazioni, quelle per cui Pirlo era famoso. Certo, lui aveva piedi e idee non comuni: la sfida sta proprio lì, ovvero nel trasmettere la propria sapienza. Intanto, in attesa di smaltire gli esuberi (Khedira e Higuain su tutti, ma di incedibili non ce ne sono a parte De Ligt, ieri in permesso, e forse Ronaldo, presente alla Continassa) e di capire se qualcuno farà davvero la corte a Dybala (out perché infortunato e la cui partenza permetterebbe alle casse di respirare), si lavora anche al mercato in entrata. Accolti Arthur (senza patente, sospesa in Spagna perché positivo all'alcoltest) e Kulusevski, si valuta Romero (acquistato la scorsa estate dal Genoa per una trentina di milioni) e ci si guarda intorno: Dzeko (vecchio, ma raggiungibile) rimane il nome più caldo per l'attacco, mentre in mezzo al campo Locatelli (Sassuolo, scuola Milan) piace parecchio.

A Pirlo per primo.

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