Tutti danno la caccia alla Signora

Il Napoli parla di scudetto. Fiorentina irrobustita. Il Milan si regge sull'autostima, l'Inter è nostalgia. E le romane...

Tutti danno la caccia alla Signora

La griglia di partenza è un giochetto che piace ai tifosi e ad alcuni giornalisti. Fa venire in mente lo schieramento delle vetture di formula 1, laddove però i piloti dispongono ognuno di una macchina diversa, dunque già la partenza andrebbe definita ad handicap, non soltanto per i decimi o millesimi di distacco nelle prove ufficiali. Nel football si gioca con lo stesso pallone, undici contro undici, il passato non conta, la pole position anche, il pit stop non è previsto, il cambio gomme si chiama staffetta o sostituzione, la safety car serve per trasportare i vip verso le tribune d'onore, le pin up con l'ombrello non sono previste nemmeno in caso di pioggia, sul kers poi lascerei perdere, ma al di là delle provocazioni, da oggi si parte, è sempre calcio d'agosto ma qui al posto dei soldi del monopoly ci sono denari veri, al posto delle figurine del fantacalcio c'è gente che deve dimostrare valore e salari. La Juventus ha due scudetti sul petto, quelli consecutivi conquistati con Antonio Conte allenatore.

Nessuno può contestarli, così come è invece accaduto con la storia del duemila e sei (ancora aperta), la supercoppa conquistata sulla Lazio ha ribadito la cifra della squadra campione, qualcuno si era illuso, dopo i risultati americani; la verità, comunque, va confortata da stasera in poi. Così come per il Napoli che, tra tutte, è quella che parla di scudetto e ne fa propaganda anche stramba. Maradona è arrivato a dire che un argentino non può giocare a Torino, dimenticando tale Enrique Omar Sivori ma nel gioco delle chiacchere va tutto bene. Di certo l'eventuale successo napoletano porterebbe a una crisi di identità di Mazzarri appena partito dal golfo e di Moratti con le vedove di Mourinho che con Rafa Benitez ebbero un comportamento a dir poco cafone.

Più del Napoli incuriosisce la Fiorentina che si è irrobustita e sta per prendere un portiere, forse Julio Cesar, per diventare davvero la vera antagonista alla Juventus. Il Milan è retto dall'autostima, dalla perizia del suo dirigente migliore ma poi c'è il campo e qui la squadra non ha gli stessi attributi e valori degli anni passati. L'Inter è una nostalgia che pensa troppo al passato, viaggia verso il futuro ma non conosce il presente. Le romane sono figlie della città eterna, la Lazio un giorno è aquila, un altro passerotto, la Roma è propaganda di regime, se Totti gira sarà meglio per la squadra e per Prandelli, altrimenti prevedo tre metri sotto il Tevere.

Il resto, come in formula 1, sta in fondo alla pista, fa rumore, tenta il sorpasso, viene doppiato. Poi la bandiera a scacchi chiude la corsa. Ogni riferimento al colore degli scacchi è puramente casuale. Mi auguro che gli ululati restino nei canili. In caso contrario ivi potrebbero essere trasferiti.

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