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È un'Italia rivoluzionata per salvare la Nations e non dire di nuovo addio

Nel 2018 eliminati. Dopo la Bosnia confermati solo 4 titolari. Zaniolo-Kean, pronti per il tridente

È un'Italia rivoluzionata per salvare la Nations e non dire di nuovo addio

Sarà una Nazionale rivoluzionata rispetto alla gara con la Bosnia per non rischiare di uscire subito dalla Nations League. Perdere stasera in Olanda orienterebbe già il girone 1 della Lega A a favore dei tulipani e sarebbe il bis degli azzurri rispetto a due anni fa (prima edizione della competizione) quando un pari con la Polonia e il ko in Portogallo ci tolsero di scena subito. A quel punto risulterebbe inutile anche la candidatura di Milano, ufficializzata ieri, per la Final Four di Nations League.

Roberto Mancini non snatura la sua Italia, semplicemente cambia gli interpreti: conferma per quattro titolari della partita di Firenze di venerdì scorso e tra questi Barella, sicuramente il migliore degli azzurri contro la Bosnia. «Ci sono giocatori che hanno fatto due allenamenti e poi sono venuti in ritiro, la situazione è anomala rispetto al passato. Non vogliamo che ci siano infortuni, per esempio calciatori come Sensi è difficile possano fare due gare in quattro giorni», sottolinea Mancini. C'è dunque bisogno di forze fresche per uscire indenni dalla Johan Cruyff Arena di Amsterdam dove gli azzurri non hanno mai perso in cinque precedenti. L'Olanda, poi, non ci batte da Euro 2008 (3-0, ct Donadoni), due vittorie azzurre e tre pareggi nelle cinque amichevoli disputate. Nel giugno 2018 l'ultima sfida, agli albori dell'era Mancini: finì 1-1 ed entrambe le nazionali stavano iniziando un percorso di ricostruzione dopo l'esclusione dal Mondiale (e per gli orange pure da Euro 2016).

Tra i titolari anche capitan Chiellini dopo il pasticcio di Firenze (il mancato inserimento del suo nome nella distinta di gara, del quale Mancini si è assunto la colpa). Maglia sicura per Donnarumma, Immobile e Jorginho, come ha confermato il ct. La tentazione è inserire Zaniolo e Kean nel tridente d'attacco con l'esclusione iniziale di Insigne, comunque elemento più esperto per gare del genere (in alternativa entrambi titolari sull'asse destro oppure Locatelli a centrocampo e il solo romanista davanti). «Zaniolo e Kean sono cresciuti molto rispetto al passato, sono sulla buona strada per continuare a far bene, questo mi rende felice e rende felice i loro club. I giovani sono parte integrante della squadra azzurra da un anno e mezzo ormai - così Mancini - Spero che l'Italia in Olanda giochi bene, che sia propositiva, come ha tentato con la Bosnia anche se certe cose non ci sono riuscite perchè la condizione non ce l'ha consentito. E in attacco Belotti e Immobile hanno fatto il loro dovere, ad Amsterdam ci sarà da fare di più». Poi ammette: «A ottobre, e con il pubblico, sarebbe stata forse una gara migliore sia per noi che per loro. Non ho visto un'Olanda diversa rispetto a quella di Koeman, la filosofia è quella. Sono una squadra offensiva, quindi penso che sarà una partita più spettacolare rispetto a quella con la Bosnia. Fondamentale fare la prestazione, ma poi serve il risultato, puntiamo alla vittoria».

«Normale un po' di emozione nella prima partita dopo dieci mesi, ma ora ci aspetta un'altra grande gara.

E la sfida a distanza tra Chiellini e Van Djik è tra i difensori più forti», dice Bonucci, che stasera salirà a 97 gettoni in azzurro.

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