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Va via, anzi no: rimane. L'ultimo Pozzecco show, stavolta è il divorzio finto

Due giorni fa la notizia dell'addio a Sassari da parte del coach Gianmarco Pozzecco, ieri dietrofront: "Capisco la scelta di Gigi Riva..."

Va via, anzi no: rimane. L'ultimo Pozzecco show, stavolta è il divorzio finto

Gianmarco Pozzecco, uno e trino, resta, come giusto, l'allenatore di basket della Dinamo Sassari. Fine della commedia che ha regalato al basket negletto lo spazio nella pandemia. Con il nostro caro mattocchio non si sa mai. Certo il suo sport gli deve gratitudine. Nei giorni del silenzio si è fatto dare ampi spazi. Bravo lui e chi lo ha assunto in queste ore così buie, con una Federazione che tentenna, un movimento che sa benissimo di essere vicino alla bancarotta in molte società che per sopravvivere non possono giocare a porte chiuse. Come il calcio, ma loro, quelli che questo basket infantile cerca di scimmiottare, almeno possono bussare per riscuotere il lauto compenso delle televisioni.

Erano giorni per vere e coraggiose rivoluzioni. Siamo invece fermi alle imitazioni perché come diceva Pavese la fantasia umana è immensamente più povera della realtà.

Ieri in conferenza stampa il presidente di Sassari e il suo allenatore hanno scaricato sulla stampa inginocchiata le colpe di questo trambusto che nessuno può essersi inventato. Ora la strana coppia che un giorno si sposò, dopo la fuga di Enzo Esposito, con un contratto matrimoniale firmato dal presidente Sardara con queste parole: «Lui sarà anche matto, ma io lo sono di più» riconferma il patto.

In questi giorni questi nobili separati in casa, se non lo fossero stati nessuno avrebbe potuto inventarsi la dinamica di un divorzio sbagliato e ingiusto, hanno litigato come tante altre volte. I tromboni del sistema hanno ingigantito tutto? Lo dicono spesso nel calcio, ma, come si sa, dove c'è fumo qualcosa sta bruciando. Non è vero ci dicono. Benissimo. Il prossimo campionato di basket avrà Pozzecco alla guida della squadra che ha vinto la super coppa, ha perso la finale scudetto, un bel gruppo che era secondo in classifica quando da Roma è arrivato l'editto: fermare tutto. «Io vivo lo sport in modo anomalo, ho sempre giocato per questo, per emozionarmi», ha detto il Poz che ha dichiarato il suo amore per la Sardegna: «Ho capito cosa ha spinto Gigi Riva anni fa a fare determinate scelte».

Scaricare sugli altri la colpa di questa baruffa al mirto spiega tate cose. La verità è che la prossima stagione, quella dei misteri, non si sa davvero da dover farla ripartire, mentre le squadre ricche, Milano e Virtus Bologna in testa, Venezia come squadra campione, si stanno rinforzando, la Fortitudo Bologna, addirittura è andata a prendersi Sacchetti, il commissario tecnico della Nazionale che sembrava aver sposato il progetto di Cremona per un club Italia.

Ora si può capire che Pozzecco abbia chiesto, oltre ad una revisione del suo modesto contratto che dovrebbe durare fino al 2022, rinforzi per potersi battere nell'arena, la sua vera terra di esistenza dopo Formentera.

Altrettanto chiaro che la società gli abbia fatto capire che questi sono giorni dove si campa col pane duro e non certo col caviale.

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