Sochi 2014

Da Valcareggi alla Lollobrigida sono le Olimpiadi dei pronipoti

Due protagonisti dal cognome pesantela curiosità. L'erede del ct azzurro scia per la Grecia. La nipotina della Gina nazionale pattina

Da Valcareggi alla Lollobrigida sono le Olimpiadi dei pronipoti

Un tempo si parlava di figli d'arte. Oggi tocca ai nipoti e ai pronipoti. E a Sochi sono pronti al debutto due epigoni terribili di altissimo lignaggio. Lei è Francesca Lollobrigida: non ha gli occhi magnetici della prozia, ma sa magnetizzare gli avversari sulle lame del pattinaggio velocità. Lui si chiama Massimiliano e di Ferruccio Valcareggi è il nipotino terribile che ha cambiato anche bandiera pur di non perdersi i Giochi. Lollobrigida, classe 1991, è nipote di secondo grado della "Gina nazionale" e Max invece ha scelto il Paese della nonna materna, ripassando greco e mangiando tzaziki, per provare a vincere una medaglia.

Lollobrigida non ha cambiato bandiera, bensì paese per allenarsi: è primatista italiana su 3mila e 5 mila dello speed skating, ma vive fra le brume dell'Olanda dove il suo sport è nutrito, coltivato e considerato quanto i preziosi tulipani. Per lei, fra le poche romane convocate a Sochi questo «è un sogno che diventa realtà».

Valcareggi junior, invece, è nato a Trieste, la città del celebre ex ct della Nazionale ai tempi di Messico '70, si allena a Brunico ma ha nel cuore i colori di Atene. Compirà 19 anni durante questi Giochi: «Il 12 febbraio sarò ancora in Italia ad allenarmi - ha spiegato lo sciatore italo-ellenico - così spero di festeggiare poi sul posto con un buon piazzamento». Il pronipote del campione della Triestina ed ex ct azzurro sembra aver ereditato il dribbling del nonno, solo che lo ha trasposto nello sci e sulla neve.

In realtà Valcareggi è anche un ottimo giocatore di hockey ma a queste Olimpiadi scenderà in pista a Rosa Khutor per prendere parte a slalom, gigante e superG, puntando sulla polivalenza per far sorridere la terra degli Dei che lo ha adottato e che nello sci alpino a Sochi schiera solamente un altro atleta.

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