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Valentino, cosa hai fatto? È una prima fila da brividi

Marquez cade nel giro buono ed è 5°, Dovi solo 7°. Ma oggi in gara saranno determinanti le gomme

Valentino, cosa hai fatto? È una prima fila da brividi

L'errore è stupirsi, perché l'uomo lo conosciamo da più di vent'anni. O forse sarebbe meglio dire il ragazzino, a dispetto dei 37 anni e mezzo che nel frattempo si porta sulle spalle, visto che Valentino Rossi in fondo è ancora un ragazzino che non si è stufato di giocare. Che quando si fa male e deve rimanere a casa si annoia, smania, non vede l'ora di tornare a divertirsi con gli amichetti. E allora non ci sono tempi di recupero che tengano: «Devo ringraziare il dottor Pascarella (anche il Dottore ha un dottore...) che ha fatto un'operazione eccellente e tutti quelli che mi hanno aiutato nel recupero, da Carlo, che mi ha fatto allenare dal primo giorno a mia mamma che mi ha fatto la doccia. Volevo recuperare presto per risalire subito in moto, anche perché non riesco a star fermo, non mi piace».

L'errore è anche stupirsi che una volta in sella Valentino torni subito Valentino, perché oltre all'uomo dovremmo aver imparato a conoscere anche il campione. Che al venerdì prende le misure, che nel terzo turno di libere riesce (per un pelo) a star dentro i top ten che andranno a giocarsi direttamente la Q2, e che appena sente l'odore del sangue cambia marcia, spegne il dolore con la trance agonistica e indovina un giro da prima fila. «Sarebbe stato difficile da normale - dice lui -, figuriamoci così. Ma la gamba migliora di giorno in giorno, quando guido non mi fa troppo male anche se devo tenere il piede sulla pedana in una posizione un po' innaturale e a volte questo mi condiziona».

Pensa se non lo condizionasse. Già così ha lasciato il suo autografo sul weekend di Aragon, a prescindere da come andrà una gara in cui le incognite sono due ed entrambe belle grosse: la tenuta fisica alla distanza e le gomme, sia come scelta che come eventuale durata. «Non sarà semplice decidere tra la morbida che è troppo morbida e la dura che è troppo dura - spiega Valentino -, dipenderà dalla temperatura. L'unica certezza è che sarà una gara asciutta per la gioia del suo compagno di squadra Viñales, che senza pioggia è passato dalla crisi nera alla pole position.

Una resurrezione forse meno spettacolare di quella di Rossi ma potenzialmente anche più importante, perché in classifica generale Maverick è a soli 16 punti da Marquez e Dovizioso e oggi ha la chance di accorciare le distanze. Marc dovrebbe giocarsi la vittoria - il suo passo gara non lascia dubbi in proposito - ma partirà dal quinto posto perché ieri si è steso proprio quando stava facendo il giro buono. Andrea invece è sembrato più in difficoltà: «Per come siamo arrivati alle qualifiche ho fatto un buon tempo, però siamo tutti vicini e il settimo posto in griglia qui non è il massimo. Come sempre c'è pochissimo grip, la Honda riesce ad andare forte con la gomma dura mentre le altre fanno fatica. Io anche con la media non sono andato forte quanto avrei voluto, quindi dovremo capire bene che mescola usare in gara».

L'impressione è che rimontare non sarà semplice, davanti c'è anche un Lorenzo che piano piano sta risalendo la china e che probabilmente non ne può più di finire dietro al compagno di squadra.

Curiosità di vedere che altro combinerà Valentino a parte, Aragon ha tutta l'aria di essere una tappa decisiva per l'assegnazione del mondiale 2017.

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