Stanca di gloriosa solitudine da imbattuta nel campionato di basket Varese paga la faticosa rimonta contro Roma, scatenata in partenza, bella fino alla fine, perdendo di 4 punti la prima partita della sua magnifica stagione. Ma se Vitucci non ride, piange molto di più il resto della lega lombarda: incredibile Cantù alla terza sconfitta consecutiva arrivata ai supplementari sul campo della meravigliosa Caserta di Sacripanti che ha davvero poco sul tavolo. Fischiatissima per l'ennesima volta Milano, alla terza sconfitta consecutiva in casa, battuta dalla Sassari meravigliosa che è pronta a sfruttare la caduta di Varese e trova in Vanuzzo, Diene e Esley i giustizieri per la confusissima Armani che ha mandato in bestia re Giorgio e lasciato senza parole il Boateng che non si è mai tolto il cappellino e non ha mai lasciato la mano della sua Melissa. Cantù raggiunta nel finale regolare da Stefano Gentile e castigata dal solito Mordente. Milano portata a spasso da Travis Diener, un genio. Oggi vedremo se anche Siena riuscirà a guadagnare sulla capolista in casa contro Avellino.
Nel mezzogiorno romano di fuoco la Cimberio scopre di non essere imbattibile, si piega dopo 20 vittorie, ma non si spezza davanti al furore della nuova squadra di una città che vive la giornata del massimo orgoglio: vince nel calcio, ferma la capolista nella pallacanestro. Giornata speciale per scoprire, proprio nella sconfitta, che Varese non sarà un fuoco di paglia, per accorgersi, dopo una vittoria che conta davvero, che certe squadre, come l'Acea del maresciallo Calvani, entusiasmano per la loro orgogliosa povertà, per il coraggio che sanno metterci nei momenti difficili. Sembrava che Roma non avesse la forza per andare contro le prime della classe, ma questa volta ecco uscire dal cilindro di un allenatore saggio, motivato, umile, il coniglio che ci dà speranza perché se è vero che l'uomo della partita, con 17 punti e 6 assist, è stato Taylor, i personaggi del finale d'oro sono due italiani: Datome, 14 punti 8 rimblazi, il capitano del nuovo brigantino, e poi il ragazzo di scuola senese Lorenzo D'Ercole.
Varese cade, ma resta sempre sola al comando per le debolezze altrui, perde, ma scopre di avere tante risorse per le prossime battaglie perché Green è un pilota affidabile, se può respirare lasciando spazio alla fantasia di De Nicolao, altro regista italiano che mancava nel panorama, perché Ebi Ere è il vero capo giocatore, mentre Banks rappresenta l'imprevedibile.
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