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Il vecchio Federer 15 valigie di dubbi col mal di schiena

Quel maledetto mal di schiena, proprio nel momento in cui Djokovic non sembra più il cannibale del 2015, è un campanello d'allarme per tutti quelli che non si rassegnano all'inesorabile legge dell'età

Il vecchio Federer 15 valigie di dubbi col mal di schiena

Roma - La faccia è scura, e non solo perché è mattina presto. La famiglia Federer sta facendo colazione, Charlene e Myla leggono un fumetto, la moglie Mirka sta cercando di far mangiare Lenny, mentre Leo è il più chiacchierino del gruppo. A quel punto Roger sorride e comincia a scherzare con il figlio, ma la sua espressione cambia quando è il momento di alzarsi rigidamente dalla sedia. E vale più di dieci conferenze stampa. Insomma Roger Federer ieri era ancora a Roma, con una lunga serie di 15 valigie sulla porta e uno sguardo tendente al brusco. D'altro canto lo svizzero si era presentato a Roma giusto per saggiare la sua schiena malandata, e dopo aver battuto Zverev al primo turno si era arreso a Thiem come se fosse tutto programmato: «Sono fiducioso per Parigi - aveva detto alla fine del match -, ma io sono un ottimista di natura. Negli ultimi mesi ho giocato sì e no 4 partite, per cui devo vedere come va. Come sto? Non sono dell'umore per spiegarvi tutto, onestamente». E l'umore di ieri mattina sembrava quello.

Così quando Federer si alza per prendere per mano i due gemellini e avviarsi all'uscita, i dolori del non più giovane Roger si leggono sul viso. Quel maledetto mal di schiena, proprio nel momento in cui Djokovic non sembra più il cannibale del 2015, è un campanello d'allarme per tutti quelli che non si rassegnano all'inesorabile legge dell'età. E probabilmente anche per lui, che vede ancora Wimbledon - più di Parigi - e soprattutto le Olimpiadi di Rio come l'ultimo sogno di una carriera irripetibile. La realtà, per ora, sono però le 15 valigie pronte per il prossimo viaggio e quell'espressione un po' così.

Di uno che stavolta non sa se vincerà la partita.

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