Sì, vabbè, c'è la Next Gen, però ripassare tra un po', prego: la porta del tennis che conta resterà ancora chiusa. Nadal contro Tsitsipas, ieri mattina, ci ha detto questo: ovvero che per un Federer sul sunset boulevard che dirige verso l'eterna gloria (ma chi può dire davvero cosa succederà nell'ultimo tratto?), ci sono ancora in campo Nadal e Djokovic a respingere chi vorrebbe essere già loro erede.
Per carità: Nole stamattina dovrà forse sudare contro Pouille per guadagnarsi un posto in finale, e l'imprevedibile francese può fare brutti scherzi. Ma dall'altra parte del tabellone Rafa ha brutalizzato il nuovo eroe delle racchette, vendicando lo sgarbo fatto al rivale-amico svizzero. Il tabellone - quel 6-2, 6-4, 6-0 finale - non mente: quando gli acciacchi abbandonano i grandi vecchi, il tennis sono ancora loro. «Stefanos gioca molto bene e nel tempo raccoglierà ottimi risultati - ha detto alla fine Rafa -. Tutta questa generazione di giovani è molto forte. Però scoprire, dopo sei mesi fuori, di essere di nuovo così in forma è molto importante. È stato tutto praticamente perfetto in questo torneo, ma non è detto che possa ancora migliorare». Qualcuno la può prendere come una minaccia. Anzi, deve. E d'altronde, nonostante il grande battage per le finali Under 21 affidate a Milano, i numeri sulla Next Gen parlano chiaro: se è vero che Tsitsipas a 20 anni viene considerato un giovane talento, se è vero che Zverev a 21 ha già vinto un Masters, quando si tratta di tornei dello Slam il piatto piange. Soprattutto se facciamo i confronti con gli eroi di una volta. Per dire: Mats Wilander a Michael Chang hanno vinto il Roland Garros quando avevano 16 anni, Boris Becker a Wimbledon e Bjorn Borg a Parigi trionfarono a 17, Pete Sampras conquistò New York a 19. E il più «nonno» di tutti, John McEnroe, sbancò Flushing Meadows a 20. Certo: non c'erano Federer, Nadal e Djokovic. Però...
E allora: è molto probabile (e auspicabile) che Stefanos Tsitsipas sia il futuro, anche se deve ancora lavorare sulla comunicazione («Non capisco come Federer abbia vinto 10 volte contro Nadal con un gioco simile al mio». O magari è il suo simile a Federer?). E chi lo vedeva già trionfatore a Melbourne non ha fatto i conti con la Old Gen. Quella di un Nadal che punta i 20 Slam di Federer e ha adattato il servizio all'età e ai guai fisici per renderlo ancora più micidiale, da un Djokovic che la prende con filosofia per essere ancor più micidiale. E mentre il tennis femminile avrà una finale tra chi cerca conferma (la Osaka già vincitrice a New York) e chi cerca rivincita (la Kvitova tornata in alto dopo aver rischiato il ritiro a causa di un rapinatore che l'aveva accoltellata a una mano), quello maschile rischia di mettere sull'albo d'oro il solito nome. Chiunque sia dei due, anche se Nadal non vince down under dal 2009.
Ma il problema (per gli altri) è proprio questo: son passati dieci anni e lui è ancora lì.Ps. A proposito di Next Gen: la semifinale del torneo junior sarà tutta italiana, Giulio Zeppieri, 17enne di Latina, sfiderà il predestinato Lorenzo Musetti. Metti che poi un domani...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.