nostro inviato ad Appiano Gentile
"Dai, non siamo quelli visti con il Cagliari, è stato un incidente. Non può cambiare tutto in tre giorni, batti l'Atalanta e poi... No, non siamo quelli, così come non siamo la squadra che vince senza prendere gol". Sereno come poche altre volte Walter Mazzarri, e non solo perchè ieri era il suo compleanno, 53, ma perchè probabilmente crede in quello che dice e vede la squadra dal di dentro con buone sensazioni: "Peggio dell'anno scorso? Non si possono fare confronti con la stagione passata, ora c'è un gruppo nuovo, si sta costruendo qualcosa di nuovo".
Mette un po' di malinconia pensare che il confronto di questa sera contro il Qarabag assurga a riscossa. La sconfitta interna con il Cagliari resta, è scolpita sui seggiolini di San Siro e ci si torna sopra continuamente: "A fine partita qualcuno fra i più giovani mi ha confessato che era stanco, lo staff medico mi aveva avvisato, è stata soprattutto colpa mia. Ma è andata così. Mi aspettavo che qualcuno venisse a chiedermi spiegazioni dopo l'espulsione di Nagatomo, come disporsi e come giocare. Niente. Ma non è vero che in questa squadra non c'è un leader, io avevo chiesto a Vidic di prendersi la fascia in assenza di Ranocchia ma lui non se l'è sentita per una forma di rispetto verso il club e verso i tifosi. Ancora non conosce bene la lingua, ancora non conosce certi meccanismi, io l'ho trovato un grande gesto di professionalità. E lo stesso potrei dire di Medel, un altro che avrebbe l'esperienza per svolgere certi ruoli. No, non è la mancanza di un leader il problema. Comunque adesso faremo una partita diversa agonismo, intensità, corsa, faremo vedere che siamo capaci di giocare a calcio".
Il Qarabag? Temibili e fisici, squadra con dei valori. Dopo aver elogiato gli azeri per contratto, Mazzarri ha fatto la conta degli abili: "Gioco a quattro? Dunque, la difesa a quattro l'abbiamo provata per una settimana a Pinzolo, poi ditemi voi quando c'è stato tempo per tornarci sopra, qui se c'è la sosta rimango con otto giocatori.
Adesso non ho Dodò e Jonathan. Nell'emergenza magari l'esterno me lo fa Obi". Ausilio aveva promesso una cospicua iniezione di giovani, gli azeri avranno anche dei valori ma questa sembra proprio una gran bella occasione per farne riposare tanti.
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