Ora che la prima fase delle qualificazioni mondiali è finita (se ne riparlerà a marzo del 2017 quando gli azzurri riceveranno l'Albania), è chiaro che il testa a testa tra Italia e Spagna - salvo inciampi nelle due sfide precedenti - durerà fino al 2 settembre 2017, quando la truppa di Ventura andrà a far visita alle Furie Rosse cercando di strappare loro il primo posto del girone.
La serata di Vaduz ha portato la scontata 54ª gara consecutiva di qualificazione senza sconfitte per l'Italia (ultimo stop in Francia il 6 settembre 2006, poi 40 successi e 14 pareggi) con il sito dell'Uefa che ha celebrato il nostro record. Ma la trasferta azzurra è andata anche in archivio con un messaggio chiaro: il ricambio generazionale è già efficace, anche se la semina è appena iniziata, la coppia Belotti-Immobile continua a regalare gol (sono già sette per gli ex «gemelli» del Toro nella nuova gestione tecnica, la punta della Lazio ne vantava già uno) e il 4-2-4 è piaciuto, ma bisogna attendere test più impegnativi per capire se questo sarà il sistema di gioco ideale.
Domani contro la Germania, l'amichevole di Milano che chiuderà il 2016 azzurro (con l'appendice dello stage del 22 e 23 novembre riservato ad altri giovani da sperimentare), vedremo sicuramente un altro modulo tattico. Ventura ieri ha provato la difesa a tre e ha fatto dei test per l'attacco con due mezzepunte e un centravanti, meno probabile l'ipotesi 4-3-3. In questo senso saranno importanti le ultime sedute odierne a Milanello (il ct sta meditando se svolgerne solo una) per capire chi avrà la possibilità di essere in campo a San Siro, ma ci saranno comunque dei cambi in tutti i reparti - certo l'utilizzo di Parolo e Darmian -.
Di sicuro sarà un'Italia-Germania, partita mai banale anche senza punti in palio, all'insegna della linea verde. I tedeschi il ricambio generazionale lo hanno già iniziato a Euro 2016 e al netto di infortuni ed esclusioni eccellenti, il gruppo che sta facendo turismo in giro per l'Italia (prima San Marino con tanto di partita vinta in carrozza, ieri e oggi a Roma con udienza privata da Papa Francesco) e si presenterà a San Siro avrà 14 dei 23 protagonisti del torneo francese. Ben otto gli Under 21 presenti in questa convocazione - con le tre novità Gerhardt ed Heinrichs e il centrocampista offensivo Gnabry, autore di una tripletta alla squadra del Titano e argento olimpico a Rio con la Nazionale insieme a Goretzka e Brandt -; altri sei calciatori hanno appena 24 anni e Löw ha lasciato a casa giovani in rampa di lancio come il difensore della Roma Rüdiger (da poco ripresosi da un infortunio), quello dell'Hoffenheim Süle e l'ala destra del Manchester City Sanè. L'ex Fiorentina Mario Gomez, il portiere Neuer e lo juventino Khedira - appena trentenni o giù di lì - sono dunque i veterani del gruppo teutonico, che ha una media di 24,25 anni.
Di poco inferiore a quella della rosa di Ventura (25,65), che ha avviato un percorso simile che naturalmente avrà bisogno di molto più tempo per essere rodato al meglio.
Sette gli Under 21 arruolati dal ct azzurro, ben 14 elementi con meno di otto presenze con la Nazionale (e Bonaventura ha tagliato questo traguardo a Vaduz), sei ancora senza un minuto tra i big (compreso il Politano che ieri si è fermato per un colpo alla caviglia sinistra subito in allenamento da Pavoletti), nove calciatori non sono titolari fissi nei loro club. Sarà un'Italia-Germania mai così «giovane».
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