La vera "Luz" nerazzurra con il vaccino Champions

La Luz è dell'Inter, finalmente in linea con la propria dignità europea, contraria e opposta alle immagini malinconiche e negative offerte negli stadi nostrani

La vera "Luz" nerazzurra con il vaccino Champions

La Luz è dell'Inter, finalmente in linea con la propria dignità europea, contraria e opposta alle immagini malinconiche e negative offerte negli stadi nostrani. Vittoria chiarissima, distribuita per qualità nei novanta minuti, due gol fanno reddito grosso in vista di San Siro, serata perfetta per occupazione del campo, disciplina tattica, elementi che hanno forse sorpreso i lusitani spinti dal loro popolo ma nervosi e affannati in terza linea, dove l'Inter avrebbe anche potuto consolidare, nel primo tempo, con un gol il proprio dominio, interrotto da sporadici tentativi del Benfica, con qualche minima preoccupazione per Onana. Dunque premesse interessanti, l'aria della Champions è il miglior vaccino contro i contagi del football di serie A, prestazione che dovrebbe togliere di dosso la cappa grigiastra e pesante del campionato, stesso copione e stessi interpreti in apertura di ripresa, quando il gol di Barella, il migliore, ha giustamente e meritatamente consegnato il premio a Inzaghi. Il vantaggio ha stuzzicato la reazione dei portoghesi che hanno aumentato il ritmo incominciando un'altra partita; qui l'Inter ha dovuto accentuare l'attenzione provando il contropiede soluzione che sarebbe stata ideale più a Lukaku che a Dzeko, scelto nell'undici iniziale. E, infatti, dopo la classica ora da scuola di Coverciano, Inzaghi ha inserito il belga (di nuovo in gol su rigore), con Correa, rilevando la coppia titolare con Dzeko che però, secondo usi e malcostumi, non ha accettato la sostituzione. In contemporanea, sotto la pioggia forte di Manchester, grande il calcio di due squadre decisamente europee per agonismo e qualità, più abbagliante quello del City confortato dal gol splendido di Rodri, mentre Tuchel prosegue il lavoro di Nagelsmann con sbandamenti paurosi, evanescente Coman, eccellente ma sfortunato l'ex Sané, troppi deficit di attenzione in mezzo al campo sulle giocate di De Bruyne, Bernardo Silva e Gundogan, errori difensivi puniti dai gol di Bernardo Silva e dell'alce di Norvegia, Haaland.

A meno di clamorosi colpi di scena in Baviera, Pep Guardiola va in semifinale di Champions e immaginate contro chi; sull'eventuale finale, visti i precedenti, meglio evitare, per lui, qualunque pronostico. Per l'appunto, stasera Milan-Napoli per sentire profumo di Istanbul.

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