Vettel a Austin fa l'americano nelle prime due libere del penultimo gp della stagione che può già incoronarlo campione. Il leader del mondiale di Formula 1 domina entrambe le sessioni stampando due tempi mostruosi, impossibili per tutti anche se Alonso tiene botta chiudendo due volte terzo. Ma c'è un'ombra. Perché nelle seconde «libere» il campione in carica resta a lungo a guardare perché la sua Red Bull fa i capricci (problema idraulico). E su un circuito dove si corre per la prima volta avrebbe fatto comodo anche a Seb fare tanti chilometri.
Insomma la Red Bull mostra i muscoli ma anche i suoi punti deboli in un venerdì da prendere con le molle dove la cosa più importante era stare in pista per prendere confidenza con un tracciato fino a ieri affrontato dai piloti solo al simulatore. La sintesi per ora è questa: Vettel fa paura, ma Alonso c'è. Anche se serve sempre «un loro errore» come profetizzato da Fernando. E la giornata di ieri ha confermato che i bibitari non sono invulnerabili. È la notizia migliore di giornata perché le novità della Rossa, leggi ala anteriore, per ora non hanno ridotto il gap sul giro secco nei confronti dei rivali. Ma come aveva chiesto Alonso l'impressione è che la Ferrari almeno possa tenere dietro Lotus e Williams e giocarsela con la McLaren nella pole di oggi. Particolare non da poco perché l'inedito budello di Austin presenta una prima curva da brividi con una salita ripida conclusa da un angolo stretto e «cieco».
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